Amanti dello shopping o meno, i vestiti che indossiamo esprimono la nostra personalità e ci consentono di dare agli altri un’immagine di noi in qualsiasi contesto e occasione sociale.
Sono molti gli italiani che non rinunciano a frequentare gli outlet e i negozi che vendono capi di lusso, ma in piena crisi economica c’è anche chi ha ridotto drasticamente gli acquisti di capi griffati, riservandone l’acquisto a occasioni speciali.
Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e Codacons nell’ambito del progetto Famiglie&Consumi, finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, hanno realizzato un’indagine in diverse città d’Italia rilevando i prezzi dei capi d’abbigliamento più acquistati, maglie, pantaloni e scarpe, e mettendo a confronto i costi dell’abbigliamento di marca e non.
Dalla ricerca è emerso che acquistare capi non firmati può costare ben l’80% in meno, con un risparmio di quasi 150 euro per la voce di spesa più costosa, cioè le scarpe. Il risparmio maggiore comprando abiti non griffati si può ottenere al nord, con il Friuli Venezia Giulia a portare la bandiera di regione più conveniente e dove acquistare un capo non di marca equivale a risparmiare l’87%. Scarto inferiore ma non indifferente invece al sud, dove il risparmio si attesta al 70%, mentre si riduce al 60% al centro Italia.
In ogni caso acquistare capi non firmati per l’uso giornaliero è un vero e proprio affare per il consumatore che non deve però dimenticare l’importanza della qualità. Se è vero che acquistare abbigliamento non di marca significa ridurre la qualità, importante è prestare attenzione all’etichetta, carta d’identità del prodotto, che consente di conoscere provenienza e materie tessili di abiti e calzature. Leggere l’etichetta consente al consumatore di fare acquisti consapevoli valutando il rapporto qualità/prezzo e porta un vero guadagno in termini di convenienza e sicurezza.