Nei mercati rionali di Italia si rispettano sempre meno le norme in materia di etichettatura. E’ quanto emerge dal Rapporto sull’etichettatura di ortofrutta e prodotti ittici nei mercati rionali 2010 presentato oggi dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC). Nel caso dell’ortofrutta solo il 26% dei banchi monitorati rispetta la legge (l’8% in meno rispetto all’anno precedente). Mentre per i prodotti ittici la percentuale di legalità è pari al 34%, tre punti in meno rispetto al 2009.
L’indagine è stata svolta con la collaborazione delle sedi locali di MDC che hanno controllato nel mese di novembre circa 450 banchi in otto regioni d’Italia: Basilicata, Calabria, Emilia-Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche e Toscana.
Dal punto di vista geografico le migliori perfomance si sono avute per la Lombardia nel comparto ortofrutticolo e per la Liguria nel settore dei prodotti ittici. Nel caso della Lombardia è stato rilevato un 71% di positività. In questo caso per le indicazioni prezzo, varietà e origine la presenza in etichetta è stata pressoché totale. Solo la categoria è stata indicata nel 71% del campione. Come negli anni passati la Liguria si conferma la più virtuosa per la filiera ittica: qui gran parte (80%) dei banchi monitorati è risultata in regola. Per entrambi i comparti la maglia nera va invece alla Calabria dove nessuno dei banchi visitati è in regola per il settore ittico e solo l’1% per quello ortofrutticolo.
L’informazione più presente in etichetta è il prezzo (83% per l’ortofrutta e 80% per il pesce), mentre l’anonimato regna per quanto riguarda l’origine dei prodotti: solo 4 banchi su 10 indicano la provenienza di frutta, verdura e pesce. Scarsa anche la diffusione della categoria per l’ortofrutta (28%) e del metodo di produzione per i prodotti ittici (43%).
“La situazione quest’anno è particolarmente allarmante – ha dichiarato Silvia Biasotto, responsabile del Dipartimento Sicurezza Alimentare di MDC – essenzialmente perché i risultati di rispetto delle norme in materia di etichettatura nei mercati rionali non fanno altro che peggiorare. Eppure, visto che sono anni che l’obbligatorietà in etichetta di importanti informazioni (come l’origine) è in vigore da anni per questi due comparti ci dovremmo aspettare un miglioramento. Come abbiamo più volte ribadito non si può definire una vittoria l’obbligo per legge di indicare la provenienza di un cibo se poi non si rispetta”.
“I controlli lungo la filiera ci sono – ha aggiunto Biasotto – Lo confermano i dati che pubblichiamo ogni anno in occasione della presentazione del <RIF:2813|_self|>rapporto Italia a Tavola (MDC; Legambiente) che raccoglie le operazioni della quasi totalità delle istituzioni preposte ai controlli nella sicurezza alimentare. Si può però fare di più, con ispezioni più mirate. Avremo pertanto cura di inoltrare questo rapporto alle istituzioni di competenza, proprio per dare il nostro contributo a un sistema di controllo a tutela della salute dei cittadini sempre migliore”.