Ecco come decidere se la cessione del quinto dallo stipendio è un prestito adatto alle vostre esigenze: requisiti, definizione e clausole in questa piccola guida. Può capitare che per realizzare un desiderio che abbiamo da un po’ serva faticare molto: se lo sforzo è in termini soprattutto monetari si può cercare di chiedere un prestito ad una finanziaria.

Dati statistici ci dicono che è in aumento il numero di chi, per un motivo o per l’altro, decide di optare per un finanziamento per aumentare le proprie liquidità, così pare sia in crescita il numero di coloro che si informano su come richiedere la cessione del quinto e quindi ottenere un prestito vantaggioso.

Se ancora non sapete di cosa si tratta, in questa piccola guida avrete le informazioni più importanti e subito un consiglio valido per ogni opzione di prestito che si sceglierà di chiedere: fondamentale è tenere infatti d’occhio le proprie esigenze e decidere per una soluzione che ne tenga adeguatamente conto. Un modo semplice per farlo è sicuramente visitare portali di comparazione online e confrontare tra loro le offerte di Agos Ducato o ancora quelle di altre finanziarie.

Ecco di seguito invece le cose da sapere sulla cessione del quinto: innanzitutto si tratta di un prestito personale che va in soccorso di pensionati e lavoratori dipendenti che dispongono appunto di una busta paga o di una pensione. Tale prestito infatti si “salda” attraverso una trattenuta da parte della banca, con rate che non superano il 20% dello stipendio, al netto delle ritenute.
Ecco quindi che abbiamo subito individuato i destinatari del prestito, cui aggiungiamo maggiori informazioni: per poterlo richiedere, il lavoratore dipendente dovrà essere statale o para-statale, ma anche un dipendente privato con contratto a tempo indeterminato.
Questa opzione però si rivolge anche a statali e para-statali assunti da almeno tre mesi con busta paga, così anche a chi è sottoposto a contratto a progetto o a termine, a patto che il prestito non duri più del periodo per cui il richiedente lavorerà.
Per quanto riguarda invece chi è in pensione, potranno richiedere la cessione del quinto tutti i pensionati di enti pensionistici e anche i soggetti protestati.
Quanto dura il prestito con cessione del quinto? La durata minima corrisponde a 24 mesi, mentre la massima a 10 anni: per questo motivo, ovviamente la banca chiede al pensionato di estinguere il debito entro gli ottantacinque anni compiuti, con qualche eccezione che sposta il limite a novant’anni.
Per legge poi, nel richiedere questa tipologia di prestito, sottoscriveremo anche un’assicurazione sulla vita e rischi impiego: per quanto riguarda la prima, l’assicurazione agisce senza rivalersi sugli eredi del richiedente, mentre nel caso della seconda, l’assicurazione potrà rivalersi sul debitore, sempre però limitatamente al trattamento di fine rapporto (TFR) che il lavoratore avrà messo da parte fino a quel momento e che non sarà disponibile per questo.
Cosa succederà allora una volta sottoscritto un prestito con cessione del quinto? Nel caso del lavoratore, ad essere coinvolta nel prestito non sarà solo la finanziaria ma anche e soprattutto l’azienda, che si occuperà di versare ogni mese e trattenere un quinto della busta paga del dipendente.
Il datore di lavoro non potrà rifiutarsi e, nel caso in cui il rapporto di lavoro termini, sarà sua cura trattenere il totale di quanto il lavoratore ha maturato nella sua azienda per versarlo alla banca ed estinguere in modo parziale o totale, il debito del suo dipendente alla banca.
Se si tratta invece del nostro pensionato, allora tale incombenza spetterà all’ente di previdenza presso cui è iscritto.
Se state pensando, dopo queste informazioni, di chiedere un prestito con cessione del quinto, altro aspetto da non sottovalutare è che possono richiederla anche protestati o persone che sono registrate come cattivi pagatori alle centrali rischi: contro ogni tentazione d’insolvenza, infatti, ogni mese il debitore vedrà ritenersi la somma necessaria a estinguere il debito, senza poter revocare il contratto.