Disdire un contratto luce e gas, e poterlo fare in tempi brevi, è diritto dei consumatori: vediamo come poterlo rescindere, quanto si deve aspettare e i costi.

Molto spesso capita di trovare un’offerta migliore per la fornitura di energia e gas mentre ancora si è legati contrattualmente a un operatore, come potrebbero essere il fornitore di energia Eni o Enel, A2A che opera nel mercato libero. Ma come rescindere anticipatamente il contratto? Per farlo bisogna rispettare alcune regole.

Innanzitutto il preavviso: se si vuole disdire il proprio contratto per passare ad un’offerta di fornitura luce e gas migliore è necessario contattare il proprio operatore attuale con un mese di anticipo. I mesi di preavviso diventano sei se si è titolari di una piccola impresa.

Il costo della disdetta può cambiare in base se si esce dal mercato di maggior tutela oppure da quello libero. Nel primo caso il costo per la rescissione anticipata è di 23 euro, mentre nel secondo caso la cifra varia in base alle condizioni stabilite nel contratto.

Ricordiamo che disdire un contratto di luce o gas comporta la chiusura del contatore che rifornisce di energia e gas. Questa operazione deve avvenire in un tempo massimo di due giorni lavorativi, oppure cinque giorni se si possiede un contatore di classe energetica fino a G25.

In caso queste tempistiche non vengano rispettate il cliente ha diritto a un risarcimento che ammonta a 30 euro per la fornitura di gas metano.

Per quanto riguarda la disdetta della fornitura di energia elettrica, se i tempi di disdetta raddoppiano si ha diritto a un rimborso di 35 euro, se si triplicano a un rimborso di 70 euro e di 105 euro qualora i tempi si allunghino ulteriormente.

La comunicazione della disdetta alla fornitore di gas o energia spetta all’operatore con cui abbiamo sottoscritto il contratto.  Se il recesso è avvenuto per avvalersi dei servizi di un nuovo operatore, allora sarà sufficiente comunicare a quest’ultimo le proprie intenzioni: sarà il nuovo operatore quindi, ad inoltrare al precedente la richiesta di disdetta, semplificando così le operazioni a carico del consumatore.

Il cliente ha comunque dieci giorni per esercitare il cosiddetto diritto di ripensamento sul nuovo contratto sottoscritto e quindi tornare eventualmente al vecchio venditore.

La disdetta può avvenire anche da parte dell’operatore e in alcuni casi questa può essere effettuata senza preavviso. Si tratta di casi particolari, ad esempio se ci si accorge che è avvenuto un furto di energia, la manomissione o rottura dei sigilli del contatore, l’uso degli impianti in modi non conformi con quanto stabilito nel contratto e, infine, dispersioni di gas metano.