Oggetto di controllo  da parte del Ministero della Salute, stavolta, sono stati tutti quei prodotti, di sintesi naturale, detti fitosanitari, utilizzati per la cura delle piante, e conosciuti  più comunemente col nome di pesticidi, la cui funzione è proprio quella di garantire la sopravvivenza delle colture.
Anno per anno il Ministero della Salute, infatti, con l’ausilio dei dati forniti dagli Assessorati alla Sanità delle Regioni /Province autonome, e di quelli forniti dalle ARPA  e dai NAS,  stila un rapporto che destina alla Commissione Europea, in cui tira le somme  sull’andamento del  commercio  e dell’utilizzo dei prodotti in questione.
Per quanto riguarda l’ormai trascorso 2013, da queste efficienti collaborazioni, è emerso innanzitutto che in linea di massima viene fatto un uso consapevole dei fitofarmaci. Certamente il buon uso di tali prodotti è dovuto anche agli attivi controlli presso le rivendite, come quelli  documentali effettuati sulle etichette, anche se  resterebbero ancora da intensificare i controlli presso le aziende agricole.                                                                   Tuttavia è stato comunque possibile riscontrare dei punti critici sui quali bisogna lavorare  quali:
-la  presenza di rivendite non autorizzate;
-la mancanza di registri di carico e scarico dei prodotti fitosanitari;
– condizioni di stoccaggio non adeguate.
Sono questi gli aspetti che ad oggi destano l’interesse dei ‘controllori’, che a proposito di tali punti avvertono la necessità di informare e sensibilizzare anche gli operatori nel corso della loro formazione per poi avere un riscontro concreto che prevenga tali infrazioni.
Il Ministero ad ogni modo continuerà a vigilare sull’utilizzo dei fitofarmaci potenziando i controlli, servendosi  sempre del supporto sia delle Regioni/Province che del Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute, e intervenendo a sostegno delle realtà regionali e provinciali con specifici corsi di formazione/informazione che rendano preparati gli operatori.
Per saperne di più: Ministero della Salute
A cura di Rosita Conte