In Italia le persone che usano la connessione ad internet veloce sono ancora troppo poche: il digital divide non è stato ancora superato. La connessione ad internet è ormai diffusissima nelle case degli italiani e per molti è diventata un servizio indispensabile. Molti consumatori, quindi, si servono delle offerte di Telecom, di Tiscali o degli operatori di telefonia per poter usufruire della connessione ad internet veloce. Purtroppo però, non tutti possono richiedere la connessione alla banda ultralarga perché l’infrastruttura fisica che permette questo tipo di connessione non è presente su tutto il territorio italiano.

È il risultato del cosiddetto digital divide, ovvero il divario digitale che separa gli italiani che hanno accesso alle tecnologie e quelli che non possono accedervi perché residenti in territori dove fisicamente queste tecnologie non ci sono. Eppure a livello europeo con il Piano Ue Horizon 2020 e a livello nazionale con l’agenda digitale, questi ostacoli possono essere rimossi.

I dati delle ultime statistiche, infatti, vedono 2,65 milioni di italiani impossibilitati all’accesso di internet ultraveloce: in Europa, invece, il 54% degli europei si connette a internet più veloce e di fatto solo il 2% di questi riesce a connettersi alla banda ultra larga.
Uno degli obiettivi del programma europeo Horizon 2020 infatti, è propri quello di far connettere almeno il 50% delle abitazioni alla banda larga ultraveloce entro il 2020 anche perché ad oggi, i cittadini europei che non hanno usato mai internet per via dei costi elevati o per mancanza di competenze in merito sono 100 milioni e l’Italia è al 27° posto su 34 nella classifica Ocse sull’utilizzo del web.

Qualcuno però, ha parlato di satellitare per risolvere il problema: una tecnologia come questa infatti, potrebbe essere la giusta soluzione perché potrebbe superare gli ostacoli fisici del territorio. Si parla di un servizio come Tooway che grazie al collegamento con il satellite Eutelsat KA-SAT consente agli utenti di connettersi in ogni luogo e in modo anche abbastanza semplice arrivando a velocità di connessione fino a 20 Mbps in download e fino a 6 Mbps in upload.

Questo servizio oltretutto è attivabile grazie ad una piccola parabola e un modem satellitare collegato al pc grazie alle quali sarà possibile ricevere funzioni come le telefonate VoIP e avere una rete wireless per uso domestico.

In Italia finora la connessione media con Adsl è di 4,9 Mbit/s e ben il 4% della popolazione italiana non riesce ad accedere alla rete fissa o mobile; come detto prima 2, 65 milioni di persone non possono accedere alla banda larga e si pensa che tutto questo incida il 2% sul PIL italiano.

Tra i sostenitori del satellitare come soluzione al superamento del digital divide c’è Renato Farina, l’amministratore delegato di Eutelsat Italia che spesso ha chiarito l’importanza di questa tecnologia che a costi contenuti, potrebbe permettere a molti italiani di connettersi alla banda ultralarga.

Anche perché, ribadisce, l’Italia ha bisogno di una soluzione urgente per “garantire connettività permanente in qualsiasi zona del Paese. L’unica tecnologia che lo permette è il satellite, con performance comparabile con l’Adsl e investimenti minimi per realizzare le infrastrutture di rete”.

E sia in Italia che in Europa i governi cominciano a credere alle potenzialità del satellitare: l’Ue, per esempio, ha già stanziato 1 miliardo di euro per finanziare la banda larga attraverso progetti innovativi che potrebbero riguardare anche l’uso del satellite.

Lo stesso Commissario Ue alla Digital Agenda, Neelie Kroes, ha affermato che “L’Ue ha un approccio tecnologicamente neutro, ma per chi vive nelle zone più remote, il satellite rappresenta una buona soluzione per collegarsi a internet e probabilmente continuerà a essere così anche in futuro”.