Al momento stai visualizzando Dieselgate: dopo l’esposto MDC, l’Antitrust mette in stato di accusa la Volkswagen

Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) plaude al termine delle indagini svolte dall’Antitrust, secondo la quale la commercializzazione e la pubblicità di autoveicoli con caratteristiche qualitative e classe di emissione inquinante, nella realtà inferiori ai valori dichiarati, concretizza una violazione del Codice del Consumo ai danni dei consumatori.
La circostanza sarebbe confermata anche dal fatto che l’ente certificatore tedesco KBA ha stabilito che il sistema di riciclo dei gas di scarico EGR installato nei motori diesel EA 189 Euro 5 del Gruppo Volkswagen costituisce un impianto di manipolazione vietato (defeat device) ai sensi della normativa comunitaria sulle omologazioni.
La condotta della Volkswagen, come denunciato da MDC, appare pertanto contraria alla diligenza professionale ed idonea a falsare in maniera rilevante il comportamento economico dei consumatori inducendoli ad assumere una scelta di consumo di notevole importo economico che non avrebbero preso qualora consapevoli delle reali caratteristiche dei veicoli acquistati.
Dalle denunce dei clienti stessi agli atti del procedimento emerge documentalmente che, se fossero stati consapevoli della presenza del defeat device nella centralina dei veicoli acquistati, non avrebbero proceduto all’acquisto.
Il Movimento Difesa del Cittadino continuerà a seguire l’istruttoria in attesa del provvedimento finale da parte dell’Antitrust e spera che dal tavolo aperto dall’azienda con alcune delle associazioni dei consumatori, e che si riunirà nuovamente nei prossimi giorni, si possa giungere al più presto ad un accordo transattivo con le migliaia di proprietari di veicoli coinvolti in Italia.