Il 42% degli Italiani utilizza abitualmente internet per informarsi su temi sanitari. Tra questi, circa l’80% ha deciso di acquistare un farmaco o un integratore, o di cambiare il proprio stile di vita in funzione di questo letto in rete.

Sono i risultati dell’indagine del Censis “Monitor biomedico 2014”, il rapporto che ha fatto il punto sui temi cardine della sanità italiana. L’utilizzo delle nuove tecnologie nasconde però qualche punto oscuro, dei rischi per la salute dei cittadini che non possono essere trascurati. Un archivio enorme e senza filtri ma anche a doppio taglio, quello costituito dal web. La mancanza del rapporto medico paziente infatti, rischia di creare più danni che benefici, secondo gli esperti.

“L’assunzione di integratori senza controllo medico – spiega Maria Corongiu, segretario della Fimmg (Federazione dei medici di medicina generale) del Lazio. – può costituire un serio rischio per le persone. Una persona, tanto per fare un esempio, potrebbe ignorare di avere troppo potassio nel sangue ma, contemporaneamente leggere che un integratore contenente questo elemento chimico potrebbe giovargli. Dopo l’assunzione il surplus di potassio potrebbe portare a seri problemi cardiaci, provocando pericolose aritmie”.

Cercare di sciogliere i propri dubbi sulla salute attraverso il web inoltre, potrebbe ritardare la diagnosi effettiva e, non solo. “Quando i nostri pazienti arrivano con una ipotesi preconfezionata – prosegue Corongiu – rischiano di sviare l’intuito clinico del medico che hanno di fronte. Quando un mio paziente tenta di propormi una soluzione, tendo a interromperlo subito. È fondamentale, piuttosto, che la persona fornisca tutti i sintomi al professionista”.

a cura di Livia Parisi
Il Salvagente