L’ipertensione arteriosa rappresenta il fattore di rischio più importante per le malattie cardiovascolari e colpisce un terzo degli over 35 e il 60% di coloro che superano i 65 anni. Per questo il Policlinico Gemelli di Roma sta portando avanti un progetto per valutare i vantaggi del monitoraggio a distanza su pazienti ipertesi, realizzato con dispositivi medici iHealth.

Lo studio, è condotto presso il Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università Cattolica, del policlinico romano, dal direttore del Centro di ipertensione del Policlinico Gemelli, Marco Mettimano. Il rapido sviluppo di strumenti automatici per l’automisurazione della pressione arteriosa a domicilio ha coniato il temine di HBPM (Home Blood Pressure Monitoring) che rappresenta molti vantaggi rispetto alla misurazione in ambiente clinico della pressione arteriosa.

I dati ottenuti tramite automisurazione vengono, infatti, memorizzati dall’apparecchio e inviati in tempo reale per via telematica ad un’unità centrale di lettura ospedaliera ove vengono processati e analizzati assieme ad altri fattori di rischio cardiovascolare (peso corporeo, fumo, diabete, ipercolesterolemia) al fine di monitorizzare il paziente e di impostare il trattamento terapeutico più adeguato.

“Lo studio che stiamo portando avanti attesta che l’utilizzo di strumenti telematici e di un sistema informatico evoluto facilita una maggiore interazione tra medico e paziente, migliorando la vigilanza clinica ed il supporto assistenziale, con maggiore tempestività ed appropriatezza delle cure”, precisa Raffaele Landolfi, direttore del Dipartimento di Scienze Mediche dell’Università Cattolica.

a cura di Livia Parisi
Il Salvagente