Bevande, gomme da masticare, yogurt, prodotti di pasticceria, e migliaia di prodotti dietetici contengono aspartame, il dolcificante artificiale, che arriva sulle nostre tavole, talvolta anche a nostra insaputa e che ultimamente ha destato sospetti sia per la tossicità, che per le quantità che il nostro organismo può assumere. E’ stata decisiva, così, la prima  valutazione completa dell’ Efsa (Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare), che già in passato si era interessata alla questione, e che stavolta ha rassicurato e dissipato ogni dubbio!
L’ attenzione si è concentrata su questi aminoacidi: fenilalanina, metanolo e acido aspartico, le componenti dell’aspartame, che finiscono nell’intestino, i cosiddetti prodotti di degradazione, che hanno destato maggiori preoccupazioni, messe a tacere, però, dal gruppo di esperti scientifici sugli additivi dell’Autorità (ANS) che ha rilevato la sicurezza di tali sostanze, presenti tra l’altro anche naturalmente in altri alimenti. A causa della tossicità associata a  queste sostanze si era ipotizzato che l’aspartame causasse  il cancro, oltre che danni ai geni e al cervello, ma accurate prove fornite da studi su animali e uomini lo hanno assolutamente escluso. Le stesse sono state utili anche a tranquillizzare le donne in gravidanza, dal momento che il feto non risente affatto negativamente dell’aspartame.
L’Efsa ha quindi concluso che l’attuale dose giornaliera ammissibile (DGA) di 40 mg/kg di peso corporeo/die è in grado di tutelare la popolazione generale. La DGA non è tuttavia valida per i pazienti affetti dalla patologia denominata fenilchetonuria (PKU), che richiede la stretta osservanza di una dieta a ridotto tenore di fenilalanina (un aminoacido presente nelle proteine).
A questa  valutazione, gli esperti del gruppo scientifico sono giunti senza sottovalutare i potenziali rischi dell’aspartame e soprattutto tenendo in considerazione 112 documenti, in via del tutto eccezionali tutti pubblicati, riguardanti questo dolcificante e l’autorizzazione al suo uso.
Checché se ne dica, ad oggi, con certezza, si può affermare, in virtù delle delucidazioni date dall’Efsa, che l’aspartame non è cancerogeno, e non comporta rischi per la salute ai livelli di consumo approvati in Ue. Non esiste alcuna prova scientifica che dimostri che l’aspartame faccia male, per questo l’Efsa ‘scagiona’ la sostanza  per tranquillizzare gli oltre 2 milioni di persone che quotidianamente lo ritrovano in circa seimila prodotti!
A cura di Rosita Conte