La presenza delle carte di credito nelle tasche e nelle borse degli italiani ha semplificato di gran lunga gli acquisti nei negozi, ma di certo la rivoluzione più grande si è avuta con la possibilità di addebitare sulla carta gli acquisti online, come prenotazione di viaggi, spese e biglietti del cinema. E se con i prodotti di CartaSi e di altri circuiti di credito si potesse anche pagare il pranzo durante la pausa a lavoro?
Si tratta di una soluzione che senza dubbio semplifica le operazioni di gestione del buono pasto e tutto il lavoro che c’è dietro per addebitare la spesa all’azienda che fornisce i buoni ai dipendenti, ma non solo. Se poi si vuol sapere come funziona il buono pasto elettronico, si pensi a come funziona la carta di credito prepagata: si accredita il valore del buono sulla carta da strisciare, da scalare progressivamente ad ogni pranzo.
Avendo come obiettivo la semplificazione della pausa pranzo degli italiani, CartaSi e Qui! Group hanno lavorato alla nascita di un accordo, volto a diffondere il sistema del buono pasto elettronico agli oltre 95mila punti vendita del settore alimentare e ristorazione affiliati al circuito CartaSi.
La partnership promette anche solidità dal momento che Qui! Group, stando ai dati della ricerca bocconiana “Il settore dei buoni pasto in Italia”, l’azienda afferente al circuito Qui! Ticket gestisce 15 milioni di buoni pasto erogati ogni anno e il 50% di quelli elettronici, in un mercato che vale ben 3,42 miliardi di euro e implica la partecipazione di 135 mila commercianti del settore food. Del resto, i lavoratori che ottengono una parte dello stipendio in buoni pasto sono oltre 2 milioni per un numero di buoni che sfiora i 500 milioni l’anno di cui un 7% è in formato elettronico.
Ovviamente non si tratterà di un’opportunità rivolta in esclusiva a Qui! Group, ma che a breve verrà diffusa anche ad altre aziende del mondo del ticketing, con benefici di ogni tipo per tutti i settori implicati.
Ma come funzionerà questo buono pasto elettronico? Come anticipavamo in precedenza, si tratterebbe di una vera e propria carta di pagamento, da strisciare nel Pos del commerciante per l’acquisto del quotidiano pasto in pausa pranzo o per fare la spesa.
CartaSi infatti lavorerà per abilitare i suoi Pos a questo sistema, che permetterà al commerciante di registrare l’importo e trasferire l’informazione relativa al pagamento all’azienda che ha emesso il buono. Il passaggio successivo per la società che emette il buono sarà quello di memorizzare l’informazione e procede a una fatturazione all’azienda cliente che ha fornito i lavoratori del buono pasto.
I vantaggi di un tale accordo non sono solo legati alla semplicità di utilizzo per lavoratori e commercianti, ma si è ragionato anche in termini di semplificazione della gestione e riduzione delle tempistiche di rimborso al commerciante e di fatturazione all’azienda cliente, che con il buono pasto cartaceo si assesta sui 60 giorni.
Ovviamente, il vantaggio delle carte di pagamento tutte e dunque anche di quella sui cui si accredita il buono pasto, è anche legata alla trasparenza: si ridurranno i casi di contraffazione del buono cartaceo e frodi sia da parte dei lavoratori che da parte degli esercenti.
Senza poi contare che il vantaggio sarà anche per le banche e gli istituti di credito, che in questo modo, avendo informazioni precise, potranno offrire servizi altamente personalizzati ai loro clienti.
Come infatti sottolinea Gianluca De Cobelli di CartaSi, “l’accordo con Qui! Group ci permette di supportare ulteriormente le nostre Banche partner nell’ambito della monetica. Il servizio di accettazione di buoni pasto elettronici tramite POS permetterà loro di evolvere la propria offerta commerciale e di fidelizzare gli esercenti tramite un servizio innovativo, utile e con un potenziale di sviluppo importante”.
Sempre relativamente al vantaggio per gli istituti di credito, la dichiarazione del Presidente di Qui! Group Gregorio Fogliani: “questo è un importante caso di apertura dei POS bancari ai servizi a valore aggiunto, che garantirà efficienza all’esercente ed agli istituti di credito, semplificando l’erogazione dei servizi e offrendone di nuovi al cliente finale”.