I servizi di vendita pesano per meno del 50%, mentre sono gli oneri e le tasse ad appesantire la bolletta della luce: è il Governo a dover intervenire. Risparmiare sulla bolletta della luce è un’esigenza della maggior parte dei consumatori. Ottimizzare i propri consumi è certamente una soluzione, ma si può risparmiare anche mettendo le tariffe di Illumia a confronto con quelli di Enel, Eni, ecc. Tuttavia poco si può fare per risparmiare quando i rincari in bolletta sono dovuti alla crescita degli oneri e delle tasse. Tagliare tutto questo si potrebbe e si dovrebbe, anche solo per mettersi in linea con l’Europa: nonostante sia sceso il costo delle materie prime e i consumi siano ai minimi storici dall’inizio degli anni 90, le bollette hanno continuato a crescere.

Negli ultimi anni, sul fronte degli aumenti, hanno fatto peggio di noi solo Cipro, che ha visto lievitare le tariffe del 21%, e la Grecia, dove i prezzi sono saliti del 15%. Da noi la salita delle bollette ha avuto un balzo secco del 10% dal 2009 alla fine del 2012, che ha portato la spesa media per famiglia a quota 512 euro l’anno. Per vericare questi dati e avere altre interessanti informazioni, ad esempio sui prezzi o sugli utenti a maggior tutela, possiamo visitare il sito dell’Autorità per l’Energia.

Le famiglie italiane, in realtà, hanno potuto già godere di una piccola boccata d’ossigeno; infatti, all’inizio di aprile l’Autorità per l’Energia ha stabilito una riduzione dell’1,1% per l’elettricità, il che si configura in bolletta con un mini-taglio da 6 euro l’anno. Una riduzione veramente infinitesimale che però è stata eseguita parallelamente a un taglio della bolletta del gas di circa 46 euro all’anno: insieme porteranno alle famiglie un certo risparmio seppur minimo.

Il risultato è stato ottenuto grazie alla riforma varata dall’Autorità per l’Energia che ha permesso una riduzione di circa 140 euro negli ultimi 12 mesi. Nonostante questi interventi gli oneri di sistema proseguono la loro, apparentemente inarrestabile, crescita: infatti a pesare sulla bolletta è una vera giungla di oneri, tasse, incentivi e sussidi indiretti.

Tutta una serie di voci che si è ingrossata di anno in anno, totalmente in barba al mercato che invece imponeva una discesa dei prezzi, vista la riduzione dei consumi e del prezzo della componente di materia prima anche della luce: risulterà quindi estremamente interessante capire veramente cosa paghiamo in bolletta e quali interventi sosteniamo senza saperlo: aspettiamoci però delle sorprese.

La prima sorpresa è che i servizi di vendita, ovvero quelli veramente legati al mercato, pesano meno del 50%. Tutto il resto delle nostre bollette della luce è suddiviso tra servizi di rete, tra cui il trasporto dell’energia elettrica e la distribuzione locale fino alla gestione del contatore, e da imposte e oneri generali, che pesano rispettivamente per il 13,34% e il 21,43% su quello che ogni anno paghiamo in bolletta.

All’interno degli oneri generali, le spese che in teoria sarebbe più semplice limitare e ridurre, pesano, ad esempio, gli incentivi alle fonti rinnovabili che costano a ciascuno di noi quasi 93 euro all’anno. Altri 4,6 euro siamo costretti a pagarli per la messa in sicurezza del nucleare e per lo smantellamento delle centrali nucleari di Latina, Caorso e Trino vercellese; ben 7,44 euro all’anno servono invece ad agevolare le imprese manifatturiere a forte consumo energetico.

Un’ulteriore spesa di 2,18 euro all’anno permette alle Ferrovie dello Stato di godere di una tariffa speciale. Per consentire un risparmio più forte ai consumatori, è qui che l’Autorità per l’Energia dovrebbe intervenire, in comune accordo con il Governo e con il bilancio dello Stato. Infatti un grosso sforzo dovrà essere fatto anche dal Governo che è ben consapevole del fatto che gli oneri in bolletta, per le famiglie-tipo, siano triplicati dal 2009.