MDC: ”ATTIVO LO SPORTELLO INFORMATIVO DI MDC E SUL SITO IL MODULO PER IL RIMBORSO”
Con la sentenza del 9 marzo scorso, la Corte di Cassazione ha ribadito l’illegittimità dell’applicazione dell’Iva sulla Tia, la Tariffa di Igiene Ambientale, affermando nuovamente che non rappresenta per i cittadini un servizio, quanto piuttosto una tassa che, in quanto tale, non è a essa soggetta.
Per maggiore chiarezza pubblichiamo il dettaglio per Regione dal quale emerge che la quota più consistente di Comuni ad aver applicato nel 2008 la tariffa riguarda il Trentino Alto Adige con il 65,78%, ovvero 223 Comuni. A seguire l’Emilia Romagna con 46,04% (157 Comuni), il Veneto con il 39,93% (232 Comuni), la Toscana con il 27,87% (80 Comuni), la Sicilia con il 20% (78 Comuni), la Lombardia con il 14,55% (225), il Friuli Venezia Giulia con l’11,87% (26 Comuni), le Marche con l’11,38% (28 Comuni), il Piemonte con il 10,36% (125 Comuni), l’Umbria con il 7,61% (7 Comuni), la Liguria con il 4,26% (10 Comuni), la Basilicata con il 3,5% (4 Comuni), la Campania con il 3,09% (17 Comuni), la Calabria con il 2,93% (12 Comuni), il Lazio con il 2,91% (11 Comuni), la Sardegna con il 2,39% (9 Comuni), l’Abruzzo con l’1,97% (6 Comuni), la Puglia con l’1,35% (4 Comuni), mentre il Molise e la Val d’Aosta rispettivamente con l’1,35% e lo 0,74% e un Comune.
“È da anni che questa battaglia va avanti – afferma il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – già nel 2009 la Suprema Corte aveva stabilito che la Tariffa di Igiene Ambientale (TIA) non dovesse essere soggetta a Iva, ma una circolare del dipartimento delle Finanze nel 2010 aveva dichiarato che la Tia non aveva natura tributaria. Sentenze contraddittorie e senza risoluzione fino allo scorso 9 marzo, quando si è riaperta la questione”.
Scattano pertanto i rimborsi per i cittadini, la Tia è stata finora adottata da 1.183 Comuni, il 15 % del totale, mentre per tutti gli altri, che hanno per ora mantenuto la Tarsu, la sentenza non avrà effetti di alcun tipo. Ricordiamo che l’applicazione dell’Iva sul tributo è segnalata direttamente sulla bolletta, laddove invece non sia presente la voce specifica, l’imposta non è stata applicata e pertanto non è possibile richiedere il rimborso.
“Invitiamo dunque i cittadini a collegarsi al sito www.mdc.it e scaricare il modulo che abbiamo messo a disposizione per richiedere il rimborso. È attivo inoltre presso la nostra sede nazionale uno sportello informativo dove, telefonando al numero 06.4881891, i cittadini possono trovare risposta ai quesiti generali che riguardano le modalità di rimborso. Per quelli specifici invece è possibile rivolgersi alla sede di Cosenza, disponibile dalle 16 alle 18 dal lunedì al venerdì ai numeri: 0984.014311 e 0984.014314”.
Scarica il modulo per il rimborso