Condanne a raffica per l’Enel Distribuzione chiamata in giudizio dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) e dagli utenti delle regioni Campania, Calabria, Basilicata, Puglia e Sardegna per aver violato la norma che imponeva la predisposizione di modalità di pagamento gratuite per le bollette. Sono ormai decine le sentenze di Giudici di Pace che riconoscono agli utenti il risarcimento dei danni commisurato alle commissioni postali sostenute dagli utenti dal 2000 al 2006 di circa 30 euro. In alcuni casi all’utente è stato anche riconosciuto il danno da stress per le file e i disagi sopportati dai consumatori quantificato in 500 euro.
Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha deciso di divulgare la notizia solo dopo che l’azienda non ha ritenuto di dover conciliare bonariamente le centinaia di richieste inoltrate nell’ambito della campagna lanciata dall’associazione “Sos bollette” e le prime cause sono state decise anche in appello favorevolmente agli utenti.
In particolare, Enel, nonostante una precisa disposizione dell’Autorità dell’energia in vigore dal Luglio del 2000 (Del. n. 200/99), ha omesso di attivare uffici cassa o sportelli bancari convenzionati in alcune regioni del sud Italia a differenza di quelle del nord e del centro. A farne letteralmente le spese sono state le oltre 5 milioni di utenze della Campania, della Puglia e della Basilicata, Calabria e Sardegna che hanno sborsato circa 200 milioni di euro in commissioni postali dal 2000 che, almeno in parte, avrebbero potuto risparmiare se l’Enel avesse attivato gli sportelli e informato la clientela.
L’azienda dopo una serie di ricorsi amministrativi dell’MDC e una diffida dell’autorità energia, decideva solo nel 2004 di attivare anche in queste regioni delle convenzioni bancarie, tuttavia ometteva di informare gli utenti in fattura sino al Marzo del 2006 e ancora oggi nelle fatture non vengono indicati gli indirizzi delle banche convenzionate più vicine al cliente.
Secondo la tesi del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), confermata dai Giudici di pace e in appello dal Tribunale di Napoli con Sentenza del 2 novembre 2007, gli utenti Enel hanno pertanto il diritto al risarcimento dei danni sopportati per la condotta illecita dell’azienda che ha violato precise disposizioni dell’autorità integranti il contratto ai sensi dell’art. 1339 del codice civile.
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