Al momento stai visualizzando Contratto di Servizio Rai, il Movimento Difesa del Cittadino si oppone all’aumento del Canone ed esprime dubbi sul nuovo palinsesto: non c’è traccia di una vera informazione al consumatore

Riuscirà il nuovo palinsesto della Rai a soddisfare le reali esigenze informative dei suoi abbonati? Se lo chiede il Movimento Difesa del Cittadino che, a seguito della presentazione dei nuovi programmi che partiranno in autunno, manifesta seri dubbi rispetto alla qualità dei contenuti.
“Seguiremo con grande attenzione, come abbiamo fatto anche in passato, l’evoluzione del Contratto di Servizio, che deve essere frutto di una discussione tra utenti e Commissione di Vigilanza ed AGCOM, e non proposto unilateralmente dalla Rai. Allo stesso modo rappresentando gli abbonati seguiremo l’evoluzione del nuovo piano editoriale che, a differenza del passato, dovrà garantire una maggiore informazione ai consumatori, grazie ad una programmazione fatta da esperti del consumerismo che possano fornire utili consigli su tematiche di grande interesse per il cittadino quali il risparmio, la sicurezza alimentare, l’energia e tutti i modi per difendersi da truffe e abusi  – dichiara il Presidente nazionale del Movimento Difesa del Cittadino, l’Avv. Francesco Luongo – Dopo aver assistito impotenti alla strage dei risparmiatori operata da diversi istituti di credito non possiamo più permetterci di offrire agli italiani le solite risse da talk show che non giovano a nessuno. Il rinnovo decennale della Concessione Rai deve rappresentare l’occasione per riorganizzare una volta per tutte un contratto di servizio ed un piano editoriale coerente con la mission e gli obblighi del servizio pubblico.
Inoltre, proprio alla luce dei dati sull’abbattimento dell’evasione del Canone Rai, il Movimento Difesa del Cittadino esprime la sua contrarietà ad un qualsiasi aumento della tassa per gli abbonati del servizio pubblico, paventata dall’azienda in vista delle prossime Olimpiadi invernali e dei Mondiali di calcio 2018. “Con un aumento degli incassi del 34,2% a seguito del canone in bolletta, non possiamo permettere di avere un canone ad assetto variabile in base ad eventi sportivi (e non solo), che oltretutto non interessano alla totalità dei telespettatori. Gli abbonati già pagano tanto rispetto a quello che ottengono”.
Nei prossimi giorni l’Associazione dei consumatori chiederà un incontro alla Rai e un’audizione in Commissione di Vigilanza per garantire gli interessi dei cittadini.