LONGO: “FRONTE COMUNE CONTRO UNA CLAUSOLA IUGULATORIA”Roma, 3 maggio 2012 – Il Consiglio Nazionale del Notariato e 11 associazioni di consumatori (Adoc, Altroconsumo, Assoutenti, Casa del Consumatore, Cittadinanzattiva, Confconsumatori, Federconsumatori, Lega Consumatori, Movimento Consumatori, Movimento Difesa del Cittadino, Unione Nazionale Consumatori), riuniti questa mattina nel consolidato tavolo tecnico di confronto, hanno analizzato le criticità rilevate sul territorio legate alla concessione dei mutui bancari.
Hanno preso atto delle gravi difficoltà che cittadini e imprese hanno nell’ottenere finanziamenti da parte degli istituti di credito, di uno spread imposto dalle banche in misura ingiustificatamente elevato, di una prassi ormai consolidata – nonostante i recenti provvedimenti normativi volti a favorire la concorrenza – di accompagnare di fatto in via obbligatoria al mutuo la stipula di un contratto assicurativo, in alcuni casi molto oneroso (anche superiore al 10% rispetto al capitale erogato), con costi che possono incidere notevolmente sulla rata di rimborso e sul bilancio familiare.
E’ stato quindi deciso di istituire un gruppo di lavoro congiunto al fine di fornire alle istituzioni, nel più breve tempo possibile, un’indagine conoscitiva sul tema in essere e sensibilizzare il legislatore ad approntare soluzioni efficaci per la salvaguardia dell’economia delle imprese e delle famiglie italiane, in grave stato di sofferenza.
“Il balzello pesantissimo che le banche caricano su chi chiede un mutuo – dichiara Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (Mdc) – è ormai insostenibile. Nonostante promesse e tentativi del Governo di mettere un argine a queste richieste, garantendo la libertà di scelta del consumatore, non è cambiato nulla e chi chiede un mutuo deve sottostare al ricatto di dover accettare la polizza presentata dalla banca o di non ottenere il mutuo. Isvap, Banca d’Italia e Parlamento sono sordi e muti di fronte a questa situazione. Il fronte comune notai-associazioni vuole offrire all’opinione pubblica e ai decisori politici elementi sufficienti per far saltare questa “clausola iugulatoria”.