Vini blasonati, pomodori “San Marzano”, mozzarelle di bufala campana Dop, olio extra vergine “deodorato” e Panettoni e Colombe falsamente artigiani. A colpire il cuore della cucina italiana sono le contraffazioni e sofisticazioni di chi sa come dietro questa attività criminale si celi un vero e proprio business che vale oro.

Basti pensare al valore di singole operazioni:
10 milioni di euroolio vergine di oliva o addirittura lampante (e quindi non commestibile) spacciato per extra vergine
7 milioni di eurosequestro di 100 hl di prodotti vinosi illecitamente qualificati come “Amarone” e “Valpolicella Ripasso”
4 milioni di euro
450 mila chilogrammi di olio extravergine di oliva “deodorato”


3,4 milioni di eurovini di qualità prodotti in regioni determinate e IGT e dei prodotti a marchio di origine (DOP, IGP e STG) contraffatti
391mila euro
doppio concentrato di pomodoro confezionato con etichette attestanti indebitamente l’origine italiana
Tante le notizie di frodi, contraffazioni e sofisticazioni che ci farebbero passare l’appetito se non fosse che i controlli delle forze dell’ordine hanno evitato che arrivassero sulle nostre tavole 36 milioni di chilogrammi e più di 18 milioni di litri di prodotti contraffatti o in cattivo stato di conservazione solo nel 2010.
Ogni giorno gli istituti preposti restituiscono all’agroalimentare la sua credibilità passando al setaccio produttori, allevatori, trasformatori, supermercati, negozi e ristoranti. Ma anche mercati rionali, pescherie, stabilimenti balneari, campeggi, villaggi turistici, bar e agriturismi. Solo nel 2010 sono stati effettuati più di
430mila controlliDall’Agenzia delle Dogane ai Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas), ai Carabinieri per le Politiche Agricole e Alimentari. Dalle Capitanerie di Porto al Corpo Forestale, dall’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi, all’Ispettorato ai Servizi Igiene degli Alimenti e Nutrizione ed i Servizi Veterinari dei Dipartimenti di Prevenzione delle A.S.L. e Laboratori pubblici che operano nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Il Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente ringraziano il lavoro svolto da tutti gli istituti preposti al controllo ricordando che in tema di governance della sicurezza alimentare in Italia c’è ancora molta strada da percorrere al fine di garantire il massimo livello di tutela della salute del cittadino. “Nel Paese che ha lottato per ospitare l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) – ha dichiarato Antonio Longo, Presidente del Movimento Difesa del Cittadino – siamo ancora bloccati su vecchie impostazioni, attribuzioni, competenze che dimostrano tutti i loro limiti ogni volta che c’è una crisi di sicurezza per l’alimentazione. Così è stato per l’influenza aviaria, così è stato per le mozzarelle di bufala contaminate o contraffatte, giusto per citare gli ultimi casi. Col risultato che gli italiani vengono a sapere delle emergenze alimentari prima dei giornali, dalla tv o magari dalle associazioni consumatori. Crediamo che vada riaperta la questione dell’Agenzia nazionale, senza anacronistiche gelosie e concorrenze. Per intervenire con rapidità, per dare un senso alla molteplicità di soggetti che effettuano i tantissimi controlli, per dare efficacia all’informazione, per dare sicurezza ai cittadini che spesso non sanno a chi rivolgersi quando cercano informazioni”.
“Bisogna uscire – ha dichiarato il Sen. Francesco Ferrante della segreteria nazionale di Legambiente – da questa paradossale impasse: da una parte l’agroalimentare è uno di quei settori su cui puntare per rilanciare lo sviluppo del nostro Paese, in particolare sulla tutela del made in Italy e della “buona” Italia, dall’altra è proprio in questo settore, così delicato per la salute dei cittadini, che ogni giorno si svolge una vera e propria battaglia tra forze dell’ordine e criminali senza scrupoli. Dobbiamo impegnarci sempre di più – ha sottolineato Ferrante – nella diffusione e nella promozione delle buone pratiche agricole e della etichettatura completa e trasparente. Dobbiamo poi assolutamente pretendere che l’EFSA inizi finalmente a svolgere il suo ruolo di tutela della sicurezza alimentare a livello europeo e che in Italia si possa, superando ostacoli e timidezze, arrivare a un coordinamento efficace delle attività di prevenzione e controllo”.
Premio Italia a Tavola 2011
Sono sempre le frodi, i sequestri, le sofisticazioni e gli inganni a far notizia. Ma le buone notizie nell’agroalimentare ci sono e anche quest’anno Italia a Tavola le vuole raccontare. Abbiamo così scelto solo alcune esperienze del nostro Paese che abbiamo avuto la fortuna di conoscere grazie al nostro lavoro a tutela dei consumatori e dell’ambiente. D’altra parte il mondo agroalimentare italiano è sempre più ricco di esempi di buone pratiche ispirate ai principi della genuinità, della qualità e della sostenibilità ambientale. L’auspicio del Movimento Difesa del Cittadino e Legambiente è proprio quello che da questo riconoscimento nascano dei modelli da seguire quali testimonianze di come la qualità e la sostenibilità siano non solo conciliabili con gli obiettivi economici ma anche dei veri e propri propulsori.
Il Premio Italia a Tavola 2011 è andato a:
• Progetto 2Q “ Qualità Quotidiana”Asti – Interreg “Programme ALCOTRA 2007-2013” della Asl di Asti segnalato da Aiab
• Welfare, sostenibilità, salute e gusto: la ristorazione aziendale di Eniservizi segnalato da Aiab
• Cosa bolle nelle pentole della mensa scolastica del comune di San Lazzaro di Savena segnalato da Aiab
• La Qualità Coop: l’olio extravergine di Coop Italia
• Un consumatore informato per l’acquisto consapevole dei prodotti ittici di Eurofishmarket Srl
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