Domani, 7 novembre, prenderà il via il processo che vede indagati 16 tra ex dirigenti ed amministratori di Banca Marche per il fallimento miliardario dell’istituto a seguito del quale i risparmiatori hanno visto azzerarsi il valore del proprie azioni e obbligazioni.
“Siamo stupiti e allarmati dalla presa di posizione della Regione Friuli Venezia Giulia che ha negato l’accesso agli atti di controllo previsti dalla legge regionale 20 marzo 2000 n.7 per capire cosa non ha funzionato nella catena dei controlli di competenza dell’Ente dopo il crac che ha investito le Cooperative operaie di Trieste.
Crisi di una Cooperativa e consumatori che rischiano nuovamente di perdere i risparmi di una vita investiti nel “Prestito sociale”. Dopo il caso delle Cooperative Operaie di Trieste scoppia un altro caso in Friuli con la Società Cooperativa Carnica che ha portato i libri in Tribunale chiedendo di essere ammessi al concordato.
“Informeremo oggi stesso la Banca d’Italia presentando un esposto e faremo di tutto per garantire ai 17mila cittadini, coinvolti nella bufera delle Cooperative Operaie di Trieste, Istria e Friuli,