Grazie all’intervento del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), la società Holiday srl (già Media Weeks srl) è stata condannata dal Giudice Civile di Ferrara a risarcire una coppia che aveva acquistato un alloggio vacanza in multiproprietà in Spagna, ma che non era riuscita a farsi neppure un giorno di vacanza perché i periodi risultavano ogni volta già prenotati. Ad oggi, però, la società si rifiuta di pagare nonostante il dispositivo del giudice.
La coppia aveva sottoscritto un contratto con la società per l’acquisto di un certificato di associazione in time-share e il diritto di occupare, godere e utilizzare un appartamento bilocale in un complesso residenziale in Spagna per un importo di 17.900 euro. Pagavano 8.000 euro mediante finanziamento con Carifin e il resto mediante la consegna di assegni postdatati, più la somma di euro 220 per la registrazione della pratica con Carifin. Dopo parecchi mesi, però, non riuscendo ripetutamente a ottenere la prenotazione del periodo settimanale di vacanza che spettava loro, i due chiedono di uscire dal contratto “senza spese recuperando il capitale versato” come recitava una delle clausole.
“Purtroppo – dichiara Gianni Ricciuti, responsabile dipartimento Turismo del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – dietro la multiproprietà e la promessa di vacanze poco costose in località meravigliose, si nascondono vere e proprie truffe oppure contratti poco chiari o (come in questo caso) non validi perché non rispettano la normativa in materia o perché non sono chiari”.
“Per non incappare in situazioni poco piacevoli, – suggerisce Ricciuti – come quella in cui si sono trovati i due coniugi che abbiamo seguito che nonostante il dispositivo del giudice attendono ancora il risarcimento, è bene innanzitutto che i consumatori leggano molto attentamente i contratti prima di firmarli ed eventualmente si facciano consigliare da un avvocato o da esperti in materia delle associazioni dei consumatori. È bene anche che sappiano che il venditore non può esigere o ricevere dall’acquirente il versamento di somme di denaro a titolo di anticipo, acconto, caparra fino alla scadenza dei termini concessi per l’esercizio del diritto di recesso che il Codice del Consumo identifica in 10 giorni lavorativi dalla conclusione del contratto”.