I consumatori riuniti nella sigla Casper – Comitato contro le speculazioni e per il risparmio (Adoc, Codacons, Movimento Difesa del Cittadino e Unione Nazionale Consumatori), tornano a chiedere attraverso un esposto l’intervento dell’Antitrust in merito ai prezzi dei carburanti.
Negli ultimi 10 giorni si è verificata infatti una serie sospetta di rincari alla pompa, che determina un aggravio di spesa per gli automobilisti pari a 2,3 euro a pieno, sia per la benzina che per il gasolio.
Il nostro timore – spiega Casper – è che tali aumenti dei prezzi non abbiano molto a che vedere con le dinamiche e le quotazioni internazionali che determinano i listini, ma siano il frutto di operazioni speculative, finalizzate ad ottenere ingiusti vantaggi economici sulle spalle dei cittadini che si metteranno in viaggio per la festività dell’8 dicembre.
Del resto, non sarebbe la prima volta che in Italia si verificano rincari in occasione di esodi, ponti e festività: la scorsa Pasqua ad esempio (aprile 2010) il prezzo della verde passò in pochi giorni da 1,395 a 1,413 euro/litro, e il gasolio da 1,224 a 1,241 euro/litro, mentre a dicembre 2009 i listini subirono una impennata che proseguì fino all’Epifania, passando da 1,291 euro al litro di metà dicembre a 1,340 euro/litro del 7 gennaio 2010 (benzina), e da 1,138 euro/al litro a 1,185 per il gasolio.
A sentire l’Unione Petrolifera, i rincari sarebbero sempre giustificati, e frutto delle alterazioni nelle quotazioni internazionali del petrolio. Bisogna ammettere allora che i petrolieri godono di una fortuna sfacciata, considerato che tali alterazioni – caso strano – si verificano sempre in occasione delle partenze degli italiani.