“In tema di etichettatura di origine l’Italia sta dimostrando di andare più veloce dell’Europa. Mentre alla Commissione Senato è passato un ddl, come quello dell’etichettatura dei prodotti alimentari, che prevede l’obbligo indicare in etichetta il Paese di provenienza dei prodotti alimentari non trasformati e, per i prodotti trasformati, l’indicazione del luogo in cui è avvenuta l’ultima trasformazione sostanziale e il luogo di produzione o coltivazione della materia prima prevalente, il Consiglio dei Ministri dell’Unione Europea nell’accordo raggiunto lo scorso 7 dicembre esclude dall’obbligo di origine i prodotti caseari e quelli composti da un solo ingredienti”. Lo dichiara Silvia Biasotto, responsabile Sicurezza Alimentare del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), a proposito delle ultime novità sugli iter normativi riguardo l’etichettatura dei prodotti alimentari.
“Sapere da dove è stata coltivata una materia prima – spiega Biasotto – è una informazione che garantisce ai consumatori trasparenza della filiera agroalimentare. E’ però importante controllare dal campo alla tavola tutti i prodotti per evitare episodi di contraffazione proprio delle etichette o non rispetto della normativa in materia”.
Secondo <RIF:3034|_self|>l’ultimo rapporto Etichettatura dei prodotti ortofrutticoli e dei prodotti ittici nei mercati rionali del Movimento Difesa del Cittadino, sono sempre di meno i venditori che rispettano la legge in materia di etichettatura. Proprio nel caso dell’origine questa è indicata solo in 4 casi su 10.