“Nonostante il testo della nuova normativa sia stato approvato alla Camera con il voto di fiducia, i cittadini hanno diritto ad esprimersi col referendum: chiederemo al Presidente della Repubblica, nell’esercizio dei suoi poteri, di disporre l’assoluta inopportunità costituzionale della norma e, ove fosse promulgata, faremo già domani immediato ricorso alla Corte di Cassazione per confermare il referendum e il diritto ai cittadini di esprimere il proprio parere sul nucleare”.
È quanto annuncia il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) con l’avvocato Gianluigi Pellegrino, che nel parere pro-veritate richiesto dall’associazione in ordine alla incidenza che il noto testo di legge possa avere sull’espletamento della consultazione prevista per il prossimo 12 e 13 giugno, ha evidenziato che “i commi 1 e 8 della stessa norma voluta dal Governo, esplicitamente consentono che la realizzazione di centrali nucleari possa avvenire per semplice volontà della Presidenza del Consiglio dei Ministri cui è assegnata l’approvazione del piano energetico. Inoltre, lo studio che dovrebbe precedere il piano è limitato al tentativo di apprestare dispositivi di sicurezza che abbassino il rischio di incidenti, e quindi non esclude in nessun modo anzi conferma la scelta di fondo di procedere alla realizzazione delle centrali nucleari. Pertanto – conclude Pellegrino – la finalità del referendum non solo non è superata, ma è rafforzata dal fatto che la legge nuova rende persino più semplice realizzare le centrali senza necessità di nuovi passaggi legislativi. Con la conseguenza che ritenere superato il referendum sarebbe costituzionalmente errato e odioso in quanto i cittadini verrebbero a trovarsi con le centrali costruite senza aver potuto pronunciarsi sulle norme che lo consentono”.
Anche se passa la legge quindi MDC chiederà alla Cassazione la conferma del referendum. “Si tratta – spiega Pellegrino nel proprio parere – esattamente del caso previsto dalla sentenza n. 68 del 1978 della Corte costituzionale, che ha assegnato alla Cassazione il potere di confermare la consultazione quando alle norme oggetto del quesito se ne sostituiscono altre che lasciano ferme le ragioni del referendum. E nel caso tali norme sono espressamente quelle contenute nei commi 1 e 8 del testo voluto dal Governo”.
“Il Governo – conclude Antonio Longo, presidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) – tenta di scippare il diritto dei cittadini di esprimersi con questo strumento, tanto più che gli ultimi risultati elettorali sono stati eclatanti visto che la maggioranza dei cittadini ha votato contro il nucleare in una regione, la Sardegna, che è del centro destra”.
<DOC:3499|_blank>Il parere pro-veritate dell’Avv. Pellegrino