Il Movimento Difesa del Cittadino si è costituito innanzi alla Corte Costituzionale con l’avvocato Gianluigi Pellegrino, chiedendo alla Consulta di garantire il diritto costituzionale alla celebrazione della consultazione indetta con il decreto del Capo dello Stato del 23 marzo 2011.
“Si tratta di un diritto costituzionale – si legge nell’atto predisposto dall’avvocato Pellegrino – di tutto il corpo elettorale e non è disponibile né rinviabile, tanto meno per volontà del Parlamento che in realtà costituisce la controparte dell’iniziativa referendaria, sicchè è singolare la pretesa del Governo che siano supposte ambiguità parlamentari dell’ultima ora ad eludere il diritto del corpo elettorale”.
“Ed infatti – illustra ancora il legale – solo una norma satisfattiva dell’obiettivo referendario può dare luogo all’eccezionale interruzione di una consultazione già indetta, come del resto non è mai avvenuto nella storia repubblicana. Pertanto – osserva Pellegrino nell’interesse di MDC – una volta accertato che anche la legge omnibus continua a contemplare il programma nucleare, assegnando anzi al Governo un termine acceleratorio per provvedervi (non oltre dodici mesi), la pretesa del Governo all’annullamento della consultazione equivale a richiedere un inammissibile trauma costituzionale. Ed è singolare che questa richiesta venga rivolta dal Governo alla Corte costituzionale che nel nostro ordinamento garantisce in primo luogo il rispetto delle attribuzioni costituzionali, tra cui prima di tutte quelle ascrivibili all’intero corpo elettorale quale fondamento della democrazia”.
Conclude l’atto predisposto dall’avvocato Pellegrino per MDC:“ Si chiede all’eccellentissima Corte costituzionale, accertato il permanere dell’opzione nuclearista anche nel DL Omnibus, di confermare lo svolgimento della consultazione con ogni formula di legge nell’interesse di tutti i cittadini votanti”.