Pendolari, ambientalisti e consumatori accolgono con soddisfazione la decisione del Governo che sembra “definanziare” un progetto infrastrutturale devastante dal punto di vista ambientale e scarsamente utile dal punto di vista trasportistico come il terzo valico. Opere come il terzo valico si dimostrano fragili, dannose e illusorie per lo sviluppo, e non sarà quest’opera pronta forse tra 20 anni a “salvare”, come ritiene qualcuno, Genova, mentre è attraverso la manutenzione continuativa nel tempo e il potenziamento delle linee e dei valichi ferroviarie esistenti che si potrebbe garantire lo spostamento delle merci dai nostri porti insieme ad un miglioramento di quello delle persone e “salvare” Genova e la regione.
Lungi dal considerare questo uno “scippo”, è da augurarsi che i fondi che verranno destinati a “migliorare la sicurezza della rete FS” , vengano impiegati per fare tutti quegli interventi sulle linee attuali atti a migliorare il servizio ferroviario pendolare in regione e sulle linee che convergono verso la Liguria:
si metta finalmente mano alla frana di Mele sulla linea Genova-Acqui Terme e si facciano quegli interventi atti a rilanciare la linea, come la ricollocazione degli incroci per efficientare la circolazione;
si migliori la manutenzione sulla linea Genova-La Spezia e si investa per riallocare i binari di precedenza e poter così aumentare i margini di capacità della linea;
si facciano gli interventi da tempo richiesti dai pendolari sulla linea Genova-Milano, quali l’intervento sui nodi di Ronco, Tortona e Voghera e il quadruplicamento tra Milano e Pavia;
si abbandoni il faraonico e dannoso progetto dello spostamento a monte della ferrovia nel ponente ligure e si realizzi in tempi rapidi almeno il raddoppio in sede tra Finale e Albenga consentendo così – non tra 20 anni, ma tra pochi anni – tempi di percorrenza un po’ più accettabili sulla linea Genova-Ventimiglia;
si rilanci la linea Cuneo-Ventimiglia facendo finalmente i lavori sulle infrastrutture che da più parti vengono ritenuti necessari per il rilancio della linea;
si intervenga sulla linea pontremolese e sui valichi e sulle linee di valico savonesi esistenti.
Ma non ci sono solo le infrastrutture. Si usino i soldi per garantire un servizio adeguato sulle linee in Regione ed afferenti la regione Liguria, e non ai “minimi termini” come ora, reintegrando il servizio almeno ai livelli del 2011, perché l’offerta di servizio è un elemento non meno importante di quello infrastrutturale, anzi dovrebbe essere il servizio l’elemento fondamentale, cui dovrebbe seguire l’adeguamento infrastrutturale. Avere infrastrutture senza servizio non ha alcun senso.
E si usino questi soldi anche per finanziare l’acquisto di materiale rotabile adeguato ad un servizio pendolare e il rinnovo di quello esistente, che ha superato in qualche caso i quarant’anni di età e versa in condizioni disastrose.
E per quel che riguarda le esigenze del porto, si utilizzino i fondi per fare invece tutte quelle opere che permetterebbero un reale passaggio delle merci dalla gomma al ferro, ad esempio gli interventi in area portuale per risolvere il vero problema, quello di come riuscire a formare i treni da e per il Porto di Genova.
Che i soldi del Terzo Valico siano utilizzati per queste opere e si dia una risposta immediata alle esigenze del Porto. Si lavori per eliminare le cause che favoriscono l’utilizzo dei TIR invece del treno per far viaggiare le merci!
Si usino le risorse a favore dei pendolari e del TPL nel suo complesso, per fornire un servizio soddisfacente, per manutenzionare ed efficientare le linee esistenti, per finanziare l’acquisto di materiale rotabile e per migliorare la mobilità in tutta la regione, per il servizio regionale e sovraregionale!
Genova, 19 giugno 2013
Per contatti: 347 930 05 71