Al momento stai visualizzando Recupero crediti: stop al ‘fiscal sounding’

Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) manifesta la propria soddisfazione per il provvedimento pubblicato nel bollettino dell’11 Novembre con cui l’ Antitrust ha ordinato a una società di recupero crediti la sospensione dell’invio ai consumatori di lettere qualificate “preavviso di esecuzione forzata”.

Le missive erano impostate con modalità idonee a ingenerare nei consumatori l’erroneo convincimento di esser destinatari di vere e proprie ingiunzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate.

“Già a Settembre di quest’anno avevamo richiesto pubblicamente di stroncare l’odioso fenomeno del “fiscal sounding” – ha dichiarato Francesco Luongo, vicepresidente Nazionale dell’Mdc. Si tratta dell’uso a dir poco disinvolto da parte di  alcune società di recupero crediti di avvisi spediti in buste verdi, come quelle usate  dall’amministrazione fiscale,  zeppi di termini para-legali e diciture tributarie”.

Un comportamento stigmatizzato anche in sede dell’Osservatorio sul recupero Crediti promosso dalle associazioni dei consumatori con la società Euroservice. A questo punto per l’Mdc i consumatori hanno un’arma in più per difendersi da questi abusi potendo denunciare direttamente o tramite le associazioni azioni di recupero analoghe che per l’Antitrust integrano una pratica commerciale scorretta.

L’episodio dimostra infine per l’Associazione che l’impianto normativo e di controllo del recupero crediti in Italia, incardinato dall’ormai lontano 1931 sulla disciplina delle Agenzie d’affari prevista all’art. 115 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (R. D. n.773/1931), non regge più alla nuova realtà del secondo millennio.