In Europa è nata prima la sicurezza alimentare o la mucca pazza? La domanda non è banale:  parlare oggi di sicurezza alimentare europea ci sembra scontato, ma non è stato sempre così. Anzi non è stato così fino a qualche anno fa: il concetto di gestione europea dei rischi alimentari è abbastanza recente. Basti pensare che l’Efsa, Autorità europea per la sicurezza alimentare, è nata nel 2002 proprio dopo il clamoroso allarme della mucca pazza che ha coinvolto tanti paesi europei: da lì finalmente ci si è resi conto che una volta che in un paese scatta un’allerta alimentare, facilmente (e in breve tempo) il problema coinvolge anche gli altri paesi europei. Ormai la filiera delle materie prime si è allargata a tutta Europa, per non parlare delle importazioni di alimenti e materie prime che arrivano dai paesi entra-UE. Con queste premesse, la sicurezza alimentare dei cittadini europei non può far a meno di un approccio comunitario.
Da quel lontano 2001 dell’allarme mucca pazza gli scandali a tavola non hanno mai smesso di far parlare: dall’influenza aviaria alla carne di maiale e alle uova alla diossina, dal latte alla melamina alla mozzarella blu, passando per i semi di germogli all’Escherichia Coli. Quasi ogni anno scatta un allarme nuovo che crea preoccupazione e confusione tra i consumatori: ci si chiede se quel tipo di carne o di mozzarella, che mangiavamo fino a ieri, oggi nasconde qualche rischio per la salute. Gli ultimi scandali, ancora freschi di cronaca, riguardano l’inganno della carne equina, utilizzata in molti prodotti al posto di quella di manzo, e l’allarme dei frutti di bosco all’Epatite A, sulla cui origine l’Efsa sta tutt’oggi indagando.
E’ importante ripercorrere la “storia” degli allarmi alimentari che hanno scosso l’Europa perché molte delle leggi sulla sicurezza alimentare che vengono introdotte in Italia arrivano proprio da Bruxelles: ad esempio la tracciabilità delle carni bovine e avicole, introdotta rispettivamente dopo l’allarme mucca pazza e dopo quello dell’aviaria. Nel 2004 l’Unione Europea ha adottato un gruppo importante di norme, noto come Pacchetto Igiene, che ha introdotto il concetto di alimentazione sicura “dalla terra alla tavola”, diventato recentemente “dal seme alla tavola”. In questi 10 anni di emergenze e allarmi l’Unione Europea ha compiuto grandi passi avanti che ci hanno portati fino alla rivoluzione dell’etichetta: grazie al regolamento n. 1169/2011, nel 2014 avremo un’etichetta alimentare molto più chiara, completa e sicura su tutti i prodotti confezione, escluso il fresco e i preconfezionati dalla Gdo. Certo le questioni sul tavolo sono ancora tante, a cominciare dalla battaglia del Made in Italy che il nostro Paese sta portando avanti a difesa dei suoi prodotti tipici e contro la contraffazione. La speranza è che l’Europa si muova con tempi un po’ più veloci e dando la priorità alla sicurezza dei suoi cittadini e non agli interessi economici.
A cura di Antonella Giordano
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