“Favorevole alla trasparenza delle etichette, ma le indicazioni previste da questo sistema sono fuorvianti per i consumatori, semplicistiche e lesive del lavoro e della qualità delle nostre produzioni agroalimentari.” E’ la posizione del ministro per le Politiche Agricole e Alimentari, Nunzia De Girolamo, e in generale dell’Italia sulle etichette semaforo adottate in Gran Bretagna.

Già lo scorso luglio anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, aveva inviato una lettera al Commissario europeo per la salute, Tonio Borg, manifestando le proprie riserve sul sistema di etichettatura.

Secondo il Ministro il sistema proposto considera le caratteristiche dei prodotti in maniera superficiale e rischia di mettere in cattiva luce e discriminare gli alimenti tipici della nostra tradizione, conosciuti ovunque per le loro caratteristiche organolettiche e la loro qualità. L’Italia vanta il maggior numero di alimenti con DOP e IGP che fanno parte integrante della dieta mediterranea , la cui validità è patrimonio non solo italiano ma del mondo intero.

Nella lettera, il ministro Lorenzin aveva evidenziato al Commissario che la proposta del Regno Unito, senza riscontri scientifici, potrebbe causare confusione nei consumatori, interferenze nelle politiche nutrizionali e nelle strategie di corretta informazione.

 

Non solo l’Italia dice no alle etichette al semaforo. Proprio nei primi giorni del 2014 Athanasios Tsaftaris, Ministro dell’Agricoltura e della Pesca della Grecia, che ha attualmente la Presidenza dell’Ue, ha sostenuto la posizione dell’Italia.