Alla scadenza indetta dall’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sono chiamati tutti gli organismi esperti in materia di BPA, il composto chimico presente negli imballi alimentari e in prodotti di largo consumo, affinché possano essere resi noti ulteriori chiarimenti in merito ai rischi per l’uomo dovuti all’esposizione di questa sostanza.
L’autorità ha contattato organismi nazionali ed europei per ampliare il più possibile l’orizzonte d’analisi di questa sostanza, che sembra essere pericolosa per il fegato, per i reni e addirittura per le ghiandole mammarie. Di qui, dunque, la necessità di rivedere le dosi giornaliere tollerabili, almeno fin quando non sono disponibili gli esami tossicologici del National Toxicology Program (NTP) statunitense. Va certamente sottolineato che l’ Efsa, ammette sì delle incertezze nella sua bozza di parere, ma ad ogni modo non esita a  confermare un basso rischio del BPA per la salute dei consumatori, relativamente alle dosi giornaliere ammesse in questo momento.
Nella bozza di parere l’ Authority, in stretta collaborazione con il CEF, il gruppo di esperti  sui materiali a contatto con gli alimenti, gli enzimi, gli aromatizzanti e i coadiuvanti tecnologici ha però voluto valutare proprio tutto e per questo ha preso in considerazione anche i possibili danni del BPA sul sistema riproduttivo, nervoso, immunitario, metabolico e cardiovascolare e sullo sviluppo di tumori. Queste rimangono solo possibilità dal momento che non ci sono né nessi né prove reali, ma per prevenire completamente questi rischi secondo l’Efsa è necessario ridurre, almeno provvisoriamente, le DGT da 50 mg/kg pc/die a 5 mg.
Le preoccupazioni legate ai possibili effetti negativi del bisfenolo e la premura con cui l’Efsa sta trattando la questione è dovuta al fatto che l’esposizione a questa sostanza è inevitabile e attraverso il cibo e attraverso tanti e tanti materiali a contatto con gli alimenti, per questo esige una dovizia di particolari in merito con analisi sicure e dettagliate. Tutta la popolazione, a partire dai feti per finire agli adulti è esposta a tali sostanze, e per questo ha il diritto di essere tutelata e protetta dagli eventuali danni di questa sostanza. Seguiremo dunque, nell’interesse di tutti,  gli sviluppi dei commenti fissati per il prossimo 13 Marzo.
a cura di Rosita Conte