Al momento stai visualizzando Perché i pagamenti elettronici? Editoriale del presidente Antonio Longo

Pagare tutti, pagare meno. Non è una parodia del famoso slogan sessantottino, ma una prospettiva che dovrebbe essere condivisa da tutti i cittadini contribuenti, che siano lavoratori dipendenti, pensionati, liberi professionisti, commercianti. In Italia si pagano troppe tasse. Secondo calcoli di Confcommercio, la pressione fiscale effettiva è al 55%, al primo posto nel mondo; ma anche per i calcoli ufficiali Istat e Banca d’Italia siamo oltre il 45%, ai primi posti nell’UE.

Ma si paga troppo anche perché pagano troppo pochi. E qui emerge clamorosamente l’ingiustizia del carico fiscale, che si divide sostanzialmente tra lavoratori dipendenti e pensionati, mentre più di 150 miliardi di euro sfuggono ogni anno ad ogni imposizione.

Ecco allora perché più pagamenti elettronici si hanno, meno tasse pagheremo tutti. Se professionisti, commercianti, artigiani, PMI, ricevessero soltanto pagamenti via POS, decine (o centinaia) di miliardi di reddito verrebbero portati alla luce, tassati magari con aliquote più basse di quanto non siano ora, così che il carico fiscale verrebbe ripartito più equamente su tutti i contribuenti.

Per questo stiamo portando avanti con decisione la battaglia in favore dei POS e dell’obbligo di pagamenti tracciati. Non perché siamo nemici delle libere professioni, dei commercianti e degli artigiani, ma perché vorremmo un Paese più moderno, più giusto, più ricco. L’economia in nero in Italia supera il 16-17%, cioè centinaia di miliardi di euro vengono incassati non solo da attività clandestine o illecite, ma anche da professionisti in camice bianco (dentisti, per esempio…), o con la toga (avvocati, per esempio…), o dietro vetrine blindate (gioiellieri, per esempio…) o in fantastici centri di fitness, eccellenti ristoranti, o veloci taxi….

Quasi tutto il peso fiscale grava su chi guadagna dai 15-20mila ai 100mila euro l’anno, cioè operai, impiegati e pensionati. Basta guardare la piramide dei contribuenti che ogni anno viene pubblicata dall’Agenzia delle entrate per scoprire che meno dell’1% degli italiani dichiara sopra i 100mila euro l’anno. Chissà chi compra le Mercedes e le Audi; i cabinati, le ville al mare, le vacanze nei resort, i gioielli di Bulgari, i ristoranti da 200 euro e gli alberghi da 1.000 a notte…

Allora, mettiamoci d’accordo, signori commercianti, artigiani, professionisti. Facciamo insieme la battaglia perché le banche riducano o eliminino del tutto i costi dei POS. Ma non accettiamo le vostre obiezioni sui pagamenti tracciati!

Se volete, se vogliamo pagare meno, dobbiamo pagare tutti!

Antonio Longo – Presidente Movimento Difesa del Cittadino