Al momento stai visualizzando Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca: rischio per i risparmi dei piccoli azionisti

Quotazioni bancarie che hanno perso un buon 70% rispetto al valore iniziale e la nuova legge che prevede la trasformazione in Spa delle banche popolari. È stretta la morsa in cui sono finiti tantissimi risparmiatori della Banca Popolare di Vicenza e della Veneto Banca che si sono rivolti alle sedi locali del Veneto e del Friuli Venezia Giulia del Movimento Difesa del Cittadino (MDC) per avere informazioni e tutela riguardo ai risparmi investiti. L’associazione ha quindi deciso di avviare le procedure per la costituzione in mora cumulativa.

I risparmiatori, dopo aver visto aumentare nel tempo e in modo non trasparente e potenzialmente gonfiato il valore delle azioni bancarie, si trovano oggi a dover fare i conti con una maxisvalutazione di circa il 23%, già ufficializzata sabato scorso dalla Banca Popolare di Vicenza e in vista di approvazione dell’assemblea dei soci prevista per il 18 aprile da parte della Veneto Banca. Non lascia ben sperare neanche la trasformazione in Spa delle banche popolari imposta dalla BCE e prevista dal cosiddetto “decreto banche” (d.l. n. 3/2015) e che prospetta sempre più una fusione tra le due realtà.

Questo significa non solo un serio rischio per i risparmiatori che hanno investito una percentuale più alta di perdere tutto o in parte il loro capitale, alla luce anche del preoccupante andamento aziendale, ma anche l’impossibilità di vendere le azioni a causa della restrizione drastica del Fondo di azioni proprie e la mancanza di liquidità della Banca di acquistarle.

“La situazione è davvero delicata, – dichiara MDC – sono molti i cittadini che temono di non rientrare più in possesso dei loro soldi e che si sono indebitati con la casa o altro sperando di ottenerne il rimborso. Ancora più grave la situazione per tutti coloro che per l’ottenimento di un fido si sono visti letteralmente costretti ad acquistare azioni delle banche senza avere alcuna conoscenza finanziaria e del rischio azionario. Invitiamo quanti sono stati coinvolti a rivolgersi alle nostre sedi sul territorio veneto e friulano contattando i responsabili agli indirizzi e-mail treviso@mdc.it e friuliveneziagiulia@mdc.it”.

Già nei prossimi giorni l’associazione depositerà le prime richieste alla Camera di Conciliazione e Arbitrato della Consob.