Il Consiglio costituzionale francese ha bocciato una parte della legge del 2012, in vigore dal gennaio di quest’anno, che vietava produzione, commercializzazione, importazione ed esportazione di contenitori alimentari contenenti Bisfenolo A (sostanza classificata come interferente endocrino, in grado di influenzare il metabolismo dell’organismo e del sistema immunitario, e utilizzata per produrre plastiche e resine). Resta in vigore il divieto di importazione e commercializzazione in territorio francese, mentre sarà consentita la produzione per l’esportazione. Il ricorso al massimo organo costituzionale era stato presentato dall’industria della plastica, che lamentava una distorsione della concorrenza, a danno delle imprese localizzate in Francia.
L’accordo prevede il divieto di distruggere gli alimenti invenduti ma ancora consumabili
Il Consiglio costituzionale francese ha anche annullato, per vizi procedurali in sede di approvazione parlamentare, la norma sulla transizione energetica riguardante gli alimenti invenduti dalla grande distribuzione, i cui rappresentanti sono stati immediatamente convocati dal ministro dell’ecologia, Ségolène Royal, per trasformare in impegni volontari le disposizioni della legge bocciata. La pressione del ministro è arrivata al punto di avvertire che i nomi dei grandi distributori che non avessero aderito sarebbero stati resi pubblici e che questo non avrebbe costituito per loro una buona pubblicità, perché i francesi sono consapevoli dello scandalo dei rifiuti alimentari.
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