“In mancanza di una riforma seria della governance bancaria che coinvolga anche Poste Italiane con il Bancoposta ed il risparmio cooperativo la situazione dei risparmiatori diventerà sempre più critica”.
Questo quanto affermato dal Movimento Difesa del Cittadino (MDC) in seguito alla riunione delleassociazioni dei consumatori svoltasi presso Banca d’Italia alla presentazione dei nuovi controlli sulla funzionalità degli uffici reclami di banche e società finanziarie e della nuova disciplina del bail in.
L’associazione di consumatori ha sottolineato come oltre il 70% delle sofferenze bancarie siano causate dalle imprese e non certo dalle famiglie, cui invece sono stati fatti investire i risparmi in azioni, obbligazioni, fondi immobiliari ed assicurazioni indicizzate in contrasto con il proprio profilo di rischio, come accertato da Consob su Poste Italiane e proprio da Bankitalia ad esempio con Banca Marche.
Sentir parlare il regolatore di “procedure di reclamo più efficienti” solo ora suona come una beffa per i risparmiatori sia delle migliaia che hanno già subito la perdita di tutto o parte del patrimonio che dei tanti del tutto inconsapevoli del rischio delle proprie banche alcune delle quali subissate da crediti deteriorati (NPL) sperano solo nel salvifico intervento del Fondo Atlante per gli aumenti di capitale e finanziato in parte e paradossalmente dal risparmio postale gestito da Cassa depositi e prestiti.
Sorprende infine l’assenza di un intervento regolatorio dei reclami nel settore cooperativo in cui sono investiti ben 11 miliardi di euro dei soci e già colpito nel 2015 dai default delle Cooperative Operaie di Trieste, Istria, Friuli, Carniche e CoopCa Cooperativa Carnica di Consumo che hanno bruciato circa 130 milioni di risparmi raccolti nel cosiddetto prestito sociale.
Per MDC è ora di una revisione straordinaria della governance bancaria e delle cooperativeche comprenda anche chi siede nelle Fondazioni di controllo che deve rispondere a determinati criteri di onorabilità, sopratutto quanto ai possibili conflitti di interesse con soggetti cui vengano elargiti generosi prestiti in assenza di garanzie, un controllo più attento che Bankitalia non può non estendere anche agli Organismi di Vigilanza inerti in tutti gli scandali bancari degli ultimi mesi e non ancora rimossi, nè coinvolti nelle indagini sulle responsabilità penali dell’accaduto che vanno integrati con rappresentanti indipendenti dei risparmiatori.