Al momento stai visualizzando Italiani tra risparmio e sovraindebitamento, Outlook del Movimento Difesa del Cittadino fotografa la “ricchezza ed i debiti” dei consumatori

Il Movimento Difesa del Cittadino ha pubblicato un Outlook sul sovraindebitamento delle famiglie ed imprese italiane raccogliendo tutti i dati sino ad oggi pubblicati da istituzioni finanziarie e statistiche. Il totale delle disponibilità finanziarie delle famiglie in Italia ammonta, nel primo trimestre 2017, a 4.199 miliardi di euro, in crescita del 3,9% sul 2016. Mentre la dinamica dei depositi bancari è stabile, anzi cresce di poco, le obbligazioni segnano un crollo del 24,8%. Aumentano, ormai da tempo, i prestiti al settore privato e alle famiglie e nei primi 7 mesi del 2017 è proseguita la crescita del mercato dei mutui per l’acquisto di abitazioni: +2,5% la variazione annua dello stock dei mutui a fine luglio 2017, dopo aver toccato il valore minimo di -1,3% a marzo 2014.
A settembre 2017 l’indice del clima di fiducia dei consumatori è aumentato in misura consistente, passando da 111,2 a 115,5 e tornando ad allinearsi sui livelli del primo trimestre 2016. I consumi sono cresciuti lievemente, ma siamo sempre al di sotto del valore di 2.640 euro registrato nel 2011, prima degli anni in cui si sono registrati cali consecutivi. All’andamento dei consumi nei mesi invernali ha contribuito l’incremento del reddito disponibile, che ha ripreso la tendenza al rialzo in atto negli ultimi due anni, riflettendo anche il rafforzamento del mercato del lavoro.
La propensione al risparmio si è mantenuta stabile, intorno all’8,6%, e nel primo trimestre 2017 il debito delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile è rimasto pressoché invariato, al 61,8%, un livello ben al di sotto di quello medio dell’area dell’euro (94,7% alla fine di dicembre).
Ma cresce il fenomeno del sovraindebitamento che attanaglia intere famiglie, provate da anni di crisi. “I dati che provengono dai nostri Sportelli Territoriali SOS Sovraindebitamento sono negativi – sottolinea il Presidente Nazionale del Movimento Difesa del Cittadino Francesco Luongo – l’accesso alle procedure della Legge n. 3/12 per i consumatori sovraindebitati è un miraggio a causa degli alti costi per l’avvio dell’istruttoria ed i compensi stabiliti a carico del debitore a favore di Organismi e periti incaricati dai Tribunali proporzionali ai debiti, che possono arrivare in acconto anche a 5.000 euro. A questi ostacoli economici si aggiunge una giurisprudenza eccessivamente restrittiva per l’indebitato ed ondivaga a seconda dei Tribunali in cui si incardinano le istanze”.
Grazie anche all’azione del Movimento Difesa del Cittadino, la legge ha visto l’omologazione di Piani del Consumatore da parte di diversi Tribunali, tra cui quello di Bergamo (Decreto 13/03/16 -1 Decreto 13/03/16 -2), Pistoia (Decreto 23/02/15), Cremona (Decreto del 17/04/14). I Tribunali del Centro-Nord stanno accettando un criterio molto importante: quello del sovraindebitamento in prospettiva, che considera sovraindebitato anche il consumatore non ancora insolvente, ma che è ragionevole pensare che a breve lo diventerà per il peso dei debiti.
Come risulta anche dai dati di Piano Debiti, che si occupa da tempo della materia, le interpretazioni variano molto da Tribunale a Tribunale, addirittura da giudice a giudice: in alcuni casi l’approccio è più favorevole al consumatore e viene tenuto in considerazione anche il ruolo delle società finanziarie che spingono la persona all’eccesso di sovraindebitamento, in altri invece viene richiesta un’estrema diligenza che di fatto porta a non ammettere quasi mai tutte le procedure presentate. Ad avere un orientamento particolarmente favorevole al consumatore è il Tribunale di Vicenza, che si spinge all’approvazione di Piani del consumatore dando un’interpretazione del criterio di meritevolezza che tiene conto anche delle responsabilità del sistema bancario nel generare l’eccessivo sovraindebitamento del consumatore. Da citare il caso di un Piano del Consumatore, omologato dal Tribunale di Pavia, relativo ad una dipendente pubblica che non era riuscita ad onorare i propri debiti a causa del divorzio e di una malattia sopravvenuta. Fortunatamente questi casi si stanno verificando anche in altri Tribunali d’Italia, come Latina, Alessandria, Brescia, Piacenza, Milano e Lodi.