Al momento stai visualizzando Il risparmio tradito e quella vigilanza che ignora gli investitori: è ora di cambiare le regole

Di Francesco Luongo, Presidente Nazionale

Gli italiani popolo di risparmiatori, almeno questo era l’adagio ripetuto nel secolo scorso da banche e politici nazionali ed anche internazionali. Resi insicuri da una classe politica storicamente mediocre e da una vecchia lira sempre pronta ad essere svalutata al primo segno di crisi, i nostri genitori e nonni hanno sempre pensato al futuro investendo nel mattone e in titoli di stato, erano i BOT People.

Questo fino agli anni 90’ in cui è iniziato l’assedio al risparmio sotto l’occhio poco vigile di Bankitalia e Consob guardiane istituzionali del “sistema” e non certo delle tasche dei risparmiatori. Dallo scandalo Parmalat del 2006 alla “strage” degli azionisti di Veneto Banca e Popolare di Vicenza preceduta da quelli delle banche Etruria, Marche, CariFerrara e CariChieti insieme ai bondholders “subordinati” di MPS, niente è cambiato sul fronte delle garanzie, permettendosi persino a Poste Italiane di piazzare tra il 2002 e il 2005 ad ignari vecchietti Fondi immobiliari ad alto rischio (come l’IRS), con perdite di oltre il 50%.

Il risultato di questo schema è che nel 2017 il 66% degli italiani non nutre più alcuna fiducia nei sistemi di tutela del risparmio del Paese e  riduzione dal 47% al 37% di coloro che sono riusciti a metter qualche soldo da parte durante l’anno. Questi motivi ci portano a considerare l’assoluta pretestuosità delle polemiche sorte intorno alla conferma o meno di Ignazio Visco a Governatore di BankItalia, ente nei fatti e per tradizione non in grado di tutelare i consumatori di servizi bancari al pari della Consob per i servizi finanziari. Oltre a garantire il nostro supporto agli azionisti ed agli obbligazionisti truffati costituendoci nei prossimi processi penali sugli ultimi casi di malagestione della nostrana governance bancaria “di relazione”, lanciamo quindi la proposta semplice e rivoluzionaria di inserire nei CDA di banche e finanziarie un rappresentante dei risparmiatori, vietare le assunzioni e le consulenze di componenti di Banca d’Italia e Consob in enti e istituzioni finanziarie prima di 10 anni dalla fine del mandato e trasferire la competenza della vigilanza sul risparmio all’unica Autorità nazionale di tutela dei consumatori ovvero l’Antitrust.

Proprio l’Autorità presieduta dal Prof. Pitruzzella e già intervenuta nei confronti di Popolare di Vicenza e Veneto Banca irrogando multe per 9,5 milioni di euro per le modalità ingannevoli di offerta ai risparmiatori di prodotti finanziari e sui cosiddetti prestiti baciati, ovvero erogati solo dopo l’acquisto di azioni da parte del cliente.

Non crediamo che la nuova  Commissione di Inchiesta parlamentare sulle banche produrrà risultati utili per risparmiatori truffati. E’ un fatto che il Presidente Casini, sino ad ora, si è ben  guardato dal convocare le associazioni dei consumatori che da sempre vivono  i drammi delle vittime sacrificali della “stabilità del sistema bancario e finanziario”. Solo il prossimo Governo, eletto si spera nel 2018, potrà e dovrà modificare i Testi unici bancario e finanziario trasferendo i compiti di garanzia verso risparmiatori ed investitori ad un’altra e ben più efficiente Autorità con veri poteri di salvaguardia dei risparmi dei cittadini.