L’aumento indiscriminato di IMU e Tasi (Tributo per i servizi indivisibili, che va versato al Comune per garantire quei servizi erogati dall’ente e utilizzati da tutti i cittadini), oltre che dell’addizionale Irpef autorizzato per le Regioni ed i Comuni dalla Legge di Bilancio, si tradurrà in una vera e propria patrimoniale sulla casa per le famiglie”.

Questa la denuncia del Movimento Difesa del Cittadino che ricorda come entro il 28 Ottobre 2019 tutti i Comuni che non hanno portato le aliquote ai massimi potranno deliberare la nuova stangata sui già magri bilanci familiari.

L’Associazione di consumatori ricorda che l’acconto per i due tributi andrà versato entro lunedì 17 giugno con le regole del 2018, mentre il saldo di dicembre sarà calcolato con le nuove aliquote.

Nello specifico, le Regioni potranno aumentare l’addizionale Irpef (pagata da tutti i contribuenti) del 3,3%, i Comuni dello 0,8% e del 10,6 per mille la Tasi e l’IMU, non dovute sull’abitazione principale e sulle relative pertinenze (già ampiamente tassate attraverso la Tassa rifiuti), ma dovute sulle seconde case, gli immobili affittati o sfitti ed i terreni (anche se incolti), ad eccezione dei terreni agricoli in comuni montani o di collina.

Come sottolineato da Francesco Luongo, Presidente Nazionale del Movimento <<ci si continua a lamentare del ristagno dell’economia e di una mancata crescita sorprendendoci del crollo delle vendite al dettaglio (diminuite per l’Istat del 3,3% in valore e del 3,7% in volumi su base annua) ma si permette alla fiscalità locale di continuare a drenare senza tregua soldi alle famiglie che hanno speso in media 1.340 euro  tra IMU, addizionali Irpef e Tari con situazioni estreme come a Roma, per cui ogni nucleo familiare ha versato un importo medio di 2.267 euro>>.

Il Movimento Difesa del Cittadino  chiede pertanto al Governo di stoppare gli aumenti e ristabilire nella prossima legge di bilancio il congelamento delle aliquote fiscali degli Enti locali, se ha davvero a cuore la crescita dei consumi e quindi dell’economia del Paese.