Al momento stai visualizzando Stop ai buoni pasto per gli smartworker. MDC lancia l’allarme e chiede un intervento urgente del Governo: rappresentano un sostegno fondamentale per la spesa alimentare delle famiglie in piena emergenza COVID-19

Il Movimento Difesa del Cittadino lancia l’allarme sullo stop ai buoni pasto per i tanti lavoratori dipendenti costretti al lavoro agile dall’ emergenza coronavirus, in conformità a quanto e fortemente sollecitato ai datori di lavoro dal Governo nei recenti decreti emanati dalla Presidenza del Consiglio.

Il D.P.C.M. dell’11 marzo 2020, in particolare, ha disposto che «sia attuato il massimo utilizzo da parte delle imprese di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza» e che «per tutte le attività non sospese si invita al massimo utilizzo delle modalità di lavoro agile».

Pertanto per l’Associazione di consumatori non esiste alcun divieto al riconoscimento del buono pasto allo smartworker se non in presenza di un accordo integrativo aziendale specifico, in mancanza si tratta di un preciso diritto del lavoratore anche se sta eseguendo la propria prestazione a distanza, essendo il lavoro agile solo una diversa modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato.

La legge 81/17 all’articolo 20 comma 1 precisa infatti che «il lavoratore che svolge la prestazione in modalità di lavoro agile ha diritto ad un trattamento economico e normativo non inferiore a quello complessivamente applicato, in attuazione dei contratti collettivi di cui all’articolo 51 del decreto legislativo 15 giugno 2015, n. 81, nei confronti dei lavoratori che svolgono le medesime mansioni esclusivamente all’interno dell’azienda».

<<In un momento così drammatico che interessa e coinvolge tanto i datori di lavoro che i lavoratori – sottolinea Francesco Luongo, Presidente Nazionale di MDC – tutte le aziende che hanno la possibilità di proseguire le proprie attività mediante il lavoro agile, possono e devono continuare a riconoscere ai propri dipendenti le misure di welfare già pattuite, tra le quali quella del buono pasto è senz’altro tra le più auspicabili, sospendendo eventuali accordi aziendali specifici in senso contrario. Seppur minimo il buono pasto  – prosegue Luongo – rappresenta comunque un aiuto importantissimo per la spesa alimentare di milioni di famiglie di lavoratori alle prese con la drammatica pandemia del covid-19 in atto.”

MDC, con quest’ulteriore intervento, continua il proprio impegno nella campagna “Il buono a tavola”, con l’obiettivo di informare i consumatori sulla natura, le caratteristiche e l’utilità dei buoni più che mai necessari quale ulteriore sostegno alla spesa alimentare delle famiglie, in piena emergenza coronavirus.