Al momento stai visualizzando Consumi a picco e crollo della fiducia dei consumatori: assurdo non poterne discutere agli Stati Generali dell’Economia. Il Movimento Difesa del Cittadino squaderna i dati che dimostrano la difficoltà delle famiglie e chiede un confronto vero al Governo.

Consumi a picco e consumatori sempre più disorientati e sfiduciati, al punto di aumentare i propri risparmi in banca senza minimamente pensare ad alcun investimento, considerati evidentemente un rischio. Questo il quadro tracciato dal Movimento Difesa del Cittadino incrociando i dati emersi in queste prime settimane di fine emergenza COVID-19 e convivenza forzata con il virus.
Per l’associazione nei primi tre mesi di quest’anno il PIL è crollato del 5,4% su base annua e la propensione al risparmio delle famiglie italiane è schizzata nei primi 4 mesi facendo aumentare il tesoretto custodito nei depositi bancari di 69,2 miliardi, portandolo alla cifra monstre di 1.076,2 miliardi con un + 6,9% rispetto al 2019.
«Chi pensa di far ripartire l’economia del Paese con bonus, voucher e sovvenzioni varie, spesso da far anticipare a famiglie ed imprese per poi ottenere crediti d’imposta senza rilanciare i consumi  si sbaglia di grosso», questo il parere di Francesco Luongo,  Presidente nazionale del Movimento che denuncia lo strano silenzio sul dato più drammatico emerso negli ultimi giorni dall’Istat, ovvero il crollo della fiducia dei consumatori a Maggio al valore più basso dal 2013, che fa il paio con l’incredibile mancato invito delle associazioni dei consumatori agli Stati generali dell’economia celebrati nella kermesse di Villa Pamphilj.
«Evidentemente prosegue Luongogli organismi riconosciuti dalla legge (Codice del Consumo) per la tutela le tasche dei cittadini da truffe, abusi e magheggi vari non è funzionale alla narrazione dell’Italia da “reinventare”, su cui si stanno profondendo le energie delle tante task force governative ed un racconto per nulla coincidente con una realtà di profonda sfiducia»
MDC sottolinea anche che l’attuale spesa media mensile delle famiglie pari a 2.560 euro, già al di sotto dei livelli del 2011 in cui era di 2.640 euro, non potrà che contrarsi ulteriormente a causa della pandemia ed un recente rapporto di Prometeia, in collaborazione con Intesa San Paolo, considera possibile un ritorno dei consumi a livelli precoronavirus non prima del 2024.
L’associazione di consumatori è particolarmente preoccupata per il dato delle famiglie in difficoltà con i mutui con 219 milioni di euro di rate non pagate da gennaio ad aprile, con una inversione di tendenza su base annua rispetto al Dicembre del 2019(+1,6%).
Il Governo rifletta bene su questi dati – conclude MDC – e non pensi che la riduzione “temporanea” dell’Iva, che richiederebbe comunque dai 4 ai 10 miliardi di euro, possa rilanciare i consumi in un clima di tale sfiducia, che richiederebbe invece un confronto effettivo tra tutte le parti sociali sulle dinamiche del rapporto tra domanda ed offerta nel Paese.