Al momento stai visualizzando Per Confcommercio, oltre 30.000 aziende sono a rischio usura.

Secondo un’analisi condotta da Confcommercio su usura e fenomeni illegali, sarebbero, in media, oltre 30mila in Italia le piccole aziende del commercio e dei pubblici esercizi a elevato rischio usura e altri eventi criminali. Le perdite dirette di fatturato derivanti da abusivismo commerciale; da contraffazione o taccheggio; quelle indirette da truffe informatiche, cybercrime e da fenomeni illegali, hanno, nel solo 2021, gravato le imprese per quasi 31 miliardi di euro e messo a rischio circa 200mila posti di lavoro regolari.

Dallo stesso studio è emerso inoltre che i fenomeni illegali come pirateria, estorsioni, usura, infiltrazioni della criminalità organizzata, furti, rapine,  corruzione, non solo portano ad una alterazione della concorrenza, ma  producono, in parallelo, la perdita di fiducia degli operatori e la diminuzione degli investimenti, con conseguente chiusura delle imprese oneste, perdita di posti di lavoro, danni per i consumatori, riduzione della sicurezza pubblica e crescita della criminalità organizzata.

Con la pandemia, in particolare, a causa degli effetti delle restrizioni su imprese ed economia, del blocco delle attività e della produzione, nonché delle importazioni ed esportazioni, sono cresciuti in maniera esponenziale i tentativi di infiltrazione della criminalità nel tessuto economico ed il ricorso all’usura, per far fronte al bisogno crescente di liquidità.

Proprio al fine di approfondire la problematica dell’esposizione al rischio di usura, Confcommercio ha quindi affidato ad istituti di ricerca qualificati, come l’Istituto Format Research, periodiche indagini campionarie nazionali, rivolte alle imprese rappresentate, e finalizzate a far emergere situazioni “grigie” di difficile emersione e approfondire le  condizioni che aumentano l’esposizione al rischio. 

Maggiormente attenzionate sono state quelle imprese che non hanno ricevuto pieno accesso al credito e costrette a scegliere se chiudere o aumentare i propri flussi di liquidità, con questi risultati: il 12% delle imprese del terziario di mercato ha percepito un peggioramento dei livelli di sicurezza nel 2021; il fenomeno è più accentuato nelle grandi città (16,2%), al Sud (16,6%), per le imprese del commercio al dettaglio alimentare (15,1%) e per gli alberghi (20%); l’usura è percepita in maggior aumento dagli imprenditori del terziario di mercato (per il 27%), seguito da abusivismo (22%), racket (21%) e furti (21%). Il trend è più marcato nelle grandi città e al Sud dove l’usura è indicata in aumento dal 30% delle imprese; inoltre, ben l’11% degli imprenditori ha avuto notizia diretta di episodi di usura o estorsione nella propria zona di attività; il 17,7% è molto preoccupato per il rischio di esposizione a usura e racket. 

La gravità dei dati emersi non può che rendere necessario intervenire a sostegno di tutte le aziende e i consumatori in difficoltà, ed ecco perché il Movimento difesa del Cittadino, con il progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore –in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania, è in prima linea al fianco dei cittadini in questa difficile lotta.

 

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Newsletter curata da Help Consumatori nell’ambito del progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore – realizzato da MDC in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania.