Al momento stai visualizzando L’usura di vicinato

Non è raro leggere notizie di cronaca in cui, persone e commercianti apparentemente inappuntabili, utilizzano le loro attività come copertura per riciclaggio di denaro sporco o usura.

Ciò che più stupisce però, oltre alla crescita vertiginosa dei tassi usurari, è –  soprattutto dopo il periodo dell’emergenza Covid – il ritorno di una sorta di usura da vicinato, come sottolineato anche da Luigi Ciatti, presidente dell’Ambulatorio Antiusura Roma: con la pandemia infatti, le richieste di aiuto sono aumentate del 30%, mentre alla fine del lockdown, sono arrivate al 50%.

Dagli accessi e dalle richieste di aiuto un altro dato emerge con forza: oltre alla tipologia di utente, a cambiare è anche il bisogno. Prima del Covid infatti si presentavano principalmente commercianti che avevano bisogno di una mano per abbassare le rate con cui ripagavano i debiti contratti. Oggi, invece, spesso chi fa ricorso a prestiti illegali sono persone che hanno bisogno di soldi per pagare l’affitto, il gas, la luce e la spesa. Insomma il mondo dell’usura si è adeguata facilmente alle esigenze del mercato, soprattutto quella di quartiere e degli strozzini, che lavorano prestando piccole somme e cercando di andare incontro alle nuove esigenze delle vittime.

Non stupisce allora se, solo nel 2020/21, i reati di usura sono cresciuti del +9,6%; il tasso dei poveri che si sono rivolti alla Caritas per la prima volta è aumentato al 45%; 19 milioni sono stati i fondi stanziati – nei soli primi 9 mesi del 2020 – dal Comitato per le vittime di estorsione ed usura ed è aumentata al 77% la percentuale dei fondi a supporto del settore del commercio.

Da questi numeri, ciò che salta immediatamente agli occhi è che, oggi più che mai, il fenomeno dell’usura – non solo quella delle grandi organizzazioni criminali, ma anche quella “di quartiere o di vicinato” cresce e amplia a dismisura il proprio giro d’affari (stimabile, indicativamente, in decine di miliardi l’anno.) Si tratta tuttavia di dati parziali e poco precisi, che lievitano esponenzialmente se collegati a quelli – anch’essi in crescita – del sovraindebitamento e delle richieste di aiuto degli italiani alla Caritas. 

Il binomio è presto fatto; più aumenta la povertà, più aumenta il bacino di riferimento per gli usurai. Ecco perché, il Movimento difesa del cittadino, con il progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento” ha deciso agire in prima linea e con decisione, per informare e fornire validi e reali aiuti a chi è vittima di queste realtà e non sa di avere dalla sua strumenti, anche normativi, in grado di vincere, con la legalità, questa piaga del nostro tempo.

 

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Newsletter curata da Help Consumatori nell’ambito del progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore – realizzato da MDC in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania.