Al momento stai visualizzando L’aumento dei tassi di interesse della BCE farà impoverire ancora di più gli italiani

Come tutti sappiamo, lo scorso 27 ottobre la BCE ha aumentato – a causa dell’inflazione e delle conseguenze energetiche della guerra in Ucraina – i tassi di interesse di un ulteriore 0,75 per cento, portando il costo del denaro complessivamente al 2 per cento. 

Ma cosa comporta questo innalzamento dei prezzi iniziato a fine del 2021, per chi ha sulle spalle un mutuo o intende stipularne uno nuovo? 

Le misure di contenimento dell’inflazione includono l’aumento dei tassi di interesse Bce, che, a cascata, si riflettono sui tassi dei mutui fissi e variabili, (Eurirs ed Euribor), e anche sugli spread bancari applicati dalle banche ai mutui a tasso variabile (calcolati in modo da tenere conto della convenienza degli istituti di credito a concedere finanziamenti): quindi, la somma dei rialzi di tutti questi tassi, determina l’aumento della rata del mutuo.

Secondo il Codacons l’aumento dei tassi d’interesse di 0,75 punti deciso dalla Bce rappresenta un duro colpo per le famiglie italiane, perché, se si considera una fascia media di mutuo a tasso variabile, di importo compreso tra i 125mila e i 150mila euro (l’importo più richiesto in Italia da chi accende un finanziamento per l’acquisto di una casa), l’aumento della rata del mutuo a tasso variabile sarà compreso tra i 40 e i 50 euro Se poi si considerano tutti gli incrementi imposti dalla Banca Centrale Europea negli ultimi mesi, e in generale l’aumento tassi variabili mutui nel 2022, la rata mensile di un mutuo a tasso variabile salirà complessivamente tra i 120 e i 150 euro rispetto a quanto pagato lo scorso anno, con ripercussioni sulle famiglie comprese tra i +1.440 e +1.800 euro all’anno.

Si tratta di un incremento del costo dei finanziamenti (le cui previsioni per i prossimi anni non sono in ribasso) di non poco contro, visto che si aggiunge al caro-bollette e all’emergenza prezzi, portando ad un aggravio ulteriore sui conti degli italiani e ad una esposizione sempre maggiore sul fronte debitorio, primo tra tutti quello derivante da ritardi nei pagamenti delle rate.

Come confermato dall’indagine commissionata da Facile.it a mUp Research e Norstat, infatti, ben 2,4 milioni di italiani, con un mutuo a tasso variabile, hanno dichiarato di aver avuto difficoltà, nei primi 9 mesi dell’anno, a rimborsare il finanziamento e addirittura 218.000 mutuatari hanno dovuto saltare una o più rate.

Un fenomeno che potrebbe aumentare, tanto è vero che si stimano più di 780.000 mutuatari, molti dei quali hanno dichiarato che, se i prezzi continueranno a salire, potrebbero essere costretti a saltare le prossime rate. 

Informarsi è quindi un passo necessario e il Movimento difesa del Cittadino, con il progetto Liberiamoci, Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dal Ministero del lavoro e delle Politiche sociali intende fornire le necessarie competenze per non rischiare di essere iscritti tra i cattivi pagatori o trovarsi in spirali ancora più pericolose, pur di avere accesso al credito e alla liquidità per far fronte ai forti rincari.

 

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Newsletter curata da Help Consumatori nell’ambito del progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore – realizzato da MDC in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania.