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Nell’ottica di prevenire il drammatico fenomeno dell’usura, lo Stato ha messo in campo diverse soluzioni operative, tra le quali spiccano, per importanza, oltre al Fondo di prevenzione per l’usura, anche gli accordi Quadro e i protocolli di intesa. Non da meno è l’operato delle Associazioni e delle Fondazioni antiusura, e dei Confidi.

Vediamo più nel dettaglio in cosa consistono questi accordi e come operano gli enti territoriali.

Gli Accordi quadro ed i protocolli d’intesa stabiliscono in maniera pattizia le azioni e le competenze di chi opera in determinati contesti.  Ad esempio, l’Accordo quadro siglato nel 2007 ( rinnovato il 17 novembre 2021) ha introdotto figure utili all’interno degli istituti di credito come i referenti ed i facilitatori; previsto tavoli di dialogo permanente,  con diffusione informativa del contenuto, rapidità di risposte e decisioni da parte dei Confidi e delle banche sulle pratiche di finanziamento; stabilito l’impegno delle banche a non espellere i “protestati” dal circuito ed a garantire loro un servizio di base; introdotto azioni educative al corretto impiego del denaro;  istituito l’Osservatorio Nazionale, deputato al monitoraggio (con la collaborazione delle Forze di polizia e degli Organi giudiziari) della fenomenologia dell’usura, sia per aree geografiche che per categorie socioeconomiche e all’elaborazione, d’intesa con l’ISTAT, di modelli matematico-statistici di rilevazione della stessa.

I contenuti di questo Accordo  possono anche essere tradotti e sviluppati dalle Prefetture in protocolli locali e resi più efficaci ed operativi grazie alla collaborazione di associazioni, fondazioni antiusura e dei Confidi.

Questi enti infatti svolgono un capillare presidio del territorio e, attraverso l’esame delle singole richieste di finanziamento, con un’autonoma istruttoria, decidono se si può ricorrere alle risorse provenienti dal Fondo di prevenzione per garantire il prestito presso la banca, che una volta ricevuta la documentazione, e svolto i propri accertamenti, si esprime in via definitiva. 

Inoltre gli stessi enti si occupano di dare attuazione alle azioni stabilite nell’ Accordo quadro, attraverso la diffusione informativa sulle possibilità offerte dal sistema e l’educazione finanziaria, per il contrasto alla pubblicità finanziaria ingannevole. 

Competenze fondamenti se si pensa che, nonostante gli sforzi profusi, gli studi effettuati e le analisi non si è in grado, oggi, in grado di fornire una misura attendibile della reale entità del problema dell’usura, in buona parte nascosto nel cosiddetto “numero oscuro.” La maggior parte degli episodi, infatti, continua a rimanere sommersa perché le caratteristiche di questa pratica sono la solitudine, l’isolamento, la riservatezza, la non condivisione del problema vissuto.

Ecco perché è sempre più importante diffondere una cultura della legalità e informare i cittadini dell’esistenza di strumenti validi, efficaci e legali per superare temporanee crisi di insolvenza, senza dover ricorrere a circuiti criminali, così come fa costantemente il Movimento difesa del cittadino, anche oggi, con il progetto Liberiamoci,  elaborato in collaborazione con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania, e grazie al contributo della Regione Campania e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

 

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Newsletter curata da Help Consumatori nell’ambito del progetto “LIBERIAMOCI – Prevenzione e contrasto dell’usura e del sovraindebitamento”, finanziato dalla Regione Campania con risorse statali del Ministero del lavoro e delle Politiche sociali ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017 – Codice del Terzo Settore – realizzato da MDC in partenariato con SOS Impresa Rete per la Legalità Campania.