Al momento stai visualizzando Taxi: Longo (MDC), inaccettabile corporativismo, aprire realmente a Uber

Roma, 10 ottobre – “Lo sciopero dei taxi indetto oggi non solo è dannoso, ma è del tutto ingiustificato. E’ la difesa corporativa di privilegi acquisiti negli anni distante anni luce dalle reali esigenze dei cittadini”. Lo afferma il presidente del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), Antonio Longo, per poi affrontare il tema delle carenze del servizio di trasporto pubblico. “I dati diffusi dalle centrali dei taxi che mettono a confronto le principali città europee con Roma e Milano non sono falsi, ma incompleti”, segnala Longo. “Infatti, sostenere che Roma, con 7.900 taxi (28,1 vetture su 10.000 abitanti) e Milano, con 4.900 taxi (34,8 vetture su 10.000 abitanti), siano allineate sostanzialmente alle altre capitali europee non corrisponde alla realtà. E’ vero che Parigi, ad esempio, con 19.000 taxi, ha una densità di 33,4 vetture su 10.000 abitanti, quindi in linea con Milano e con numeri superiori a Roma. Ma – evidenzia il presidente di MDC – si tace il fatto che a Parigi circolano altri 15.000 veicoli di ‘ride-hailing’, come ad esempio Uber, che si sommano ai taxi ufficiali. Solo nel Regno Unito se ne contano oltre 45.000: si tratta di mezzi che potenziano il numero di taxi tradizionali e che, ovviamente, sono maggiormente concentrati a Londra!”. “In Italia, per contro, Uber è riuscito soltanto a firmare, lo scorso luglio, un accordo con la Cooperativa 3570, che ne utilizza la piattaforma unicamente come strumento aggiuntivo per prenotare taxi già esistenti”, rimarca ancora Longo. “Una soluzione di cui beneficia esclusivamente la categoria dei taxi. L’unico vantaggio per il consumatore – conclude il presidente MDC – è che può conoscere in anticipo quanto pagherà la corsa, usare le carte di credito e ottenere la ricevuta digitale. Resta il fatto – scandaloso – che in Italia il ricorso a Uber non si traduce in un singolo taxi in più”.