Al momento stai visualizzando Al via DRIN Il progetto per prevenire l’indebitamento delle famiglie e gestirlo

Adiconsum, in collaborazione con il Movimento Difesa del Cittadino, ha lanciato il progetto DRIN (Debt Relief Initiative), per prevenire e gestire l’indebitamento delle famiglie. Il progetto è promosso e finanziato dall’Unione europea nell’ambito del Single Market Programme-Consumatori 2024 e punta non solo a fare prevenzione, ma anche a fornire assistenza e consulenza gratuita e qualificata. Il progetto ha come obiettivo principale quello di creare le basi per una prevenzione efficace e una gestione attenta dell’indebitamento delle famiglie, attraverso un ampio approccio multi-stakeholder al problema e un intenso lavoro sul campo rivolto ai gruppi target: consumatori; consulenti del debito; professionisti coinvolti nelle procedure giudiziarie di risoluzione delle crisi da sovraindebitamento; dirigenti e  operatori del credito delle grandi catene di distribuzione e di altri esercenti che fanno largo uso del credito al consumo; decisori politici. Il progetto prevede inoltre materiali educativi dedicati e attività di supporto, realizzati in collaborazione con associazioni sul territorio, per rispondere ai bisogni specifici del gruppo vulnerabile delle donne, che spesso si trovano in condizioni di difficoltà economica legate ad altri fattori di svantaggio, come la precarietà lavorativa, il carico familiare, l’esclusione sociale, la scarsa alfabetizzazione digitale e finanziaria, le disuguaglianze, e l’essere vittime di violenza o discriminazione.

 

L’indebitamento delle famiglie è un fenomeno molto complesso che presenta molteplici sfaccettature e come tale va affrontato. Nel 2022, secondo l’ultimo rapporto di Bankitalia, il 26 per cento delle famiglie italiane era indebitato. A fronte di una sostanziale stabilità della percentuale di famiglie con debiti per finalità di consumo (circa il 10 per cento), è cresciuta quella dei nuclei indebitati per immobili (al 13,9 per cento dal 12,1 del 2020) o per ragioni professionali (al 2,5 per cento dal 2,1). Al contrario, si è ridotta l’incidenza delle famiglie con debiti per scoperto di conto corrente o su carta credito (al 4,6 per cento dal 5,7) e con debiti verso parenti e amici (all’1,4 per cento dal 2,3). Il debito è concentrato nelle famiglie con maggiore capacità di sopportarne gli oneri: nel 2022 la metà delle famiglie con redditi più elevati deteneva l’85 per cento dei prestiti complessivi erogati da intermediari finanziari, secondo il rapporto. Secondo le proiezioni del modello di microsimulazione della Banca d’Italia diffuse ad aprile 2025, la vulnerabilità finanziaria delle famiglie peggiorerebbe di circa un decimo di punto (al 7,7, dal 7,6 per cento del debito delle famiglie) nel corso del 2025. In presenza di uno scenario particolarmente avverso l’indebitamento dei nuclei finanziariamente fragili aumenterebbe in misura contenuta, al 9,0 per cento. L’indebitamento si innesta in un quadro economico in cui il potere d’acquisto dei consumatori continua a flettersi. Dai dati Istat relativi al quarto trimestre 2024 emerge che il reddito disponibile delle famiglie consumatrici è diminuito dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente, mentre i consumi sono cresciuti in termini nominali dello 0,7 per cento. La propensione al risparmio delle famiglie consumatrici è stata pari all’8,5 per cento, in diminuzione di 0,6 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. I prezzi al consumo sono aumentati dello 0,5 per cento rispetto al trimestre precedente, determinando una flessione del potere d’acquisto dello 0,6 per cento.