Al momento stai visualizzando SPID: MDC “necessario sbloccare fondi per evitare costi forzati per utenti”

Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ribadisce la necessità di sbloccare i 40 milioni di euro di finanziamenti pubblici destinati agli operatori che forniscono i servizi di identità digitale (SPID) – inseriti in un emendamento al decreto sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), per scongiurare costi forzati a carico degli utenti – dopo che il provider Infocert ha seguito Aruba introducendo un canone annuale di 5,98 euro (IVA inclusa) all’anno. Oggi in Italia sono più di 39 milioni le identità digitali attive e più del 70% è gestito da Poste Italiane. Alcuni degli altri gestori, però, hanno già avviato i meccanismi di pagamento del servizio, in vista della scadenza delle convenzioni con lo Stato a partire da ottobre. “Senza lo sblocco dei fondi, potrebbe concretizzarsi il rischio di dover pagare un servizio diventato ormai necessario per i cittadini per interagire con la pubblica amministrazione”, afferma MDC. Per l’associazione di consumatori “è paradossale che il cittadino debba pagare un servizio, la cui adesione è stata incentivata per anni, a causa dei ritardi burocratici”. Non convince, poi, l’alternativa allo SPID: la carta d’identità elettronica (CIE). A oggi il 90% degli accessi ai servizi digitali della P.A. avviene tramite SPID, segno di una preferenza specifica da parte dell’utente. Inoltre, l’ipotizzata sostituzione dello SPID con la CIE sembra lontana dall’essere realistica, considerando le difficoltà persistenti dei cittadini a ottenerla. In molti Comuni i tempi per avere la CIE sono molto lunghi, le modalità di utilizzo non sono friendly perché necessitano di implementazione della CIE nei cellulari e l’intero meccanismo risulta essere più complicato rispetto a SPID. MDC si schiererà, come sempre, al fianco degli utenti nel caso di costi a carico dei fruitori del servizio per lungaggini della P.A.