Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) accoglie con favore la notizia del rinnovo della convenzione sullo SPID fino al 2030. Tuttavia, l’associazione esprime forte preoccupazione per l’ipotesi di introdurre costi a carico degli utenti, in nome di una presunta “valorizzazione economica della base utenti secondo logiche di mercato”. “È paradossale che il cittadino debba pagare un servizio che per anni è stato incentivato come strumento di semplificazione e digitalizzazione, e che oggi è indispensabile per accedere alla Pubblica Amministrazione”, dichiara Antonio Longo, presidente di MDC. Lo SPID, utilizzato da oltre 41 milioni di cittadini con 1,2 miliardi di autenticazioni nel solo 2024, è ormai uno strumento essenziale e di fatto obbligatorio per svolgere operazioni fondamentali: dai servizi sanitari alle pratiche fiscali, dalle iscrizioni scolastiche ai certificati comunali. Per MDC, il diritto di accesso digitale ai servizi pubblici deve restare gratuito e universale. Introdurre costi per l’attivazione o il mantenimento dello SPID significherebbe penalizzare milioni di cittadini, in particolare anziani, famiglie a basso reddito e persone meno digitalizzate. E’ necessario, poi, promuovere una reale alternativa con la Carta d’Identità Elettronica (CIE), la “rivale” dello SPID che ancora stenta a decollare nell’uso per l’accesso ai servizi digitali della PA. Secondo i dati dell’Istituto Poligrafico Zecca dello Stato, nel 2024 gli accessi online con SPID sono stati oltre 71 milioni. Ad oggi, però, la CIE non rappresenta un’opzione praticabile perché i tempi di rilascio sono ancora lunghi in molti Comuni e l’uso tramite smartphone è complesso e poco intuitivo.