Serve una rivoluzione culturale sull’educazione finanziaria femminile
In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) richiama l’attenzione su una forma troppo spesso ignorata di maltrattamento: la violenza economica, un meccanismo silenzioso che limita l’autonomia, il potere decisionale e la libertà delle donne. Secondo un’indagine Ipsos realizzata per la Giornata Senza Debiti di KRUK Italia, in Italia persiste una forte disparità economica tra uomini e donne, alimentata da una radicata mancanza di educazione finanziaria femminile. Dalla ricerca emerge che molte donne percepiscono di non avere sufficienti competenze nella gestione di aspetti cruciali come finanziamenti, mutui o debiti insoluti. Una scarsa alfabetizzazione economica che si traduce in bassa sicurezza nelle scelte finanziarie, minore autonomia e, in troppi casi, dipendenza economica dal partner o da una figura maschile della famiglia. Secondo i dati Istat, lavora solo una donna su due (53,7%), contro il 71,4% degli uomini, e l’Italia è fanalino di coda nell’UE, al 27° posto per tasso di occupazione femminile.
“Quando una donna non è economicamente indipendente – sottolinea MDC – si trova più esposta al controllo, alla limitazione della libertà e alla manipolazione. Questo è violenza. Una violenza che non lascia lividi, ma che incatena e condiziona la vita quotidiana”. In molte famiglie italiane, infatti, la gestione delle risorse economiche resta concentrata nelle mani degli uomini, che di fatto decidono, controllano e amministrano il denaro. È un potere spesso invisibile, ma profondamente incisivo, che può ostacolare l’uscita da situazioni di abuso, impedire scelte autonome e aumentare la vulnerabilità delle donne. MDC evidenzia che riconoscere la violenza economica come forma di violenza di genere è il primo passo per combatterla. Per questo è fondamentale: promuovere programmi di educazione finanziaria mirati alle donne; rafforzare strumenti di tutela e sportelli di ascolto dedicati; favorire politiche pubbliche che incentivino l’autonomia economica femminile; coinvolgere scuole, istituzioni e media in una grande campagna culturale. “Solo un Paese che garantisce alle donne libertà economica può definirsi un Paese democratico in cui tutti i cittadini, senza differenza di genere, sono uguali”, afferma l’associazione. MDC – già impegnata nel progetto DRIN per rispondere ai bisogni specifici di gruppi vulnerabili come le donne nella prevenzione dell’indebitamento delle famiglie – ribadisce il proprio impegno nel sostenere percorsi di consapevolezza finanziaria e indipendenza economica delle donne, perché senza autonomia economica non esiste vera libertà, e senza libertà non esiste uguaglianza.