Al momento stai visualizzando Nuove cartelle pazze AMA a Roma: MDC chiede chiarezza. Assessore Alfonsi intervenga per sospenderle

Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) nazionale e MDC Lazio chiedono di fare chiarezza sull’ennesima ondata di “cartelle pazze” relative alla TARI, la tassa sui rifiuti, inviate da AMA Roma, la municipalizzata dei rifiuti. Secondo le segnalazioni raccolte e le informazioni pubblicate dai media, l’azienda capitolina avrebbe spedito circa 100.000 avvisi di accertamento, molti dei quali contenenti errori materiali o procedurali. Tra i casi più frequenti: cartelle inviate a ex proprietari, a cittadini scambiati per titolari di immobili che non possiedono, indirizzi errati o inesistenti, metri quadrati sbagliati, nuclei familiari mal composti e perfino avvisi relativi ad annualità ormai prescritte, cioè oltre il termine dei 5 anni previsto dalla legge. “È inaccettabile – dichiara il Movimento Difesa del Cittadino – che migliaia di cittadini romani si trovino costretti a difendersi da richieste infondate, affrontando disagi, costi e scadenze stringenti per errori imputabili alla pubblica amministrazione. Chiediamo ad AMA e a Roma Capitale di fare immediata chiarezza e di sospendere ogni procedura fino alla verifica puntuale dei dati”. Già a inizio 2025, AMA Roma ha accolto il 69% delle istanze di autotutela analizzate o con l’annullamento totale della richiesta o con una rettifica dell’avviso, che quindi presentava errori. “Si tratta di un’ammissione di colpa sugli avvisi comunicati ai cittadini. E’ inaccettabile che gli avvisi abbiano una percentuale così alta di errore, ancora più grave se si considera che alcuni utenti non riescono ad avvalersi delle tutele giuridiche e, quindi, sono costretti a pagare cifre esagerate che non avrebbero mai dovuto pagare, aggiunge MDC. L’associazione di consumatori lamenta anche le elevate sanzioni in caso di tardivo pagamento dell’avviso. MDC sollecita l’Assessore all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei rifiuti, Sabrina Alfonsi, a intervenire sulla questione della “cartelle pazze” e le chiede un confronto anche con i responsabili di AMA Roma.

 

Il MDC chiede: l’immediata sospensione delle procedure di riscossione per tutte le cartelle contestate; una verifica straordinaria degli avvisi inviati, con pubblicazione dei dati sugli errori riscontrati; un canale dedicato di assistenza rapida per i cittadini coinvolti, evitando che si debba attendere mesi o anni per un appuntamento; la proroga dei termini di ricorso in tutti i casi di errori evidenti o indirizzi inesistenti. “Serve una gestione più trasparente e corretta dei tributi locali – conclude il MDC –. Non si può chiedere ai cittadini di pagare per colpe non loro. AMA e il Comune devono garantire risposte rapide e procedure di autotutela realmente efficaci”.

 

Sul sito istituzionale, AMA indica due strade per contestare gli avvisi errati:

  • Ricorso alla Corte di Giustizia Tributaria di primo grado, da notificare a Roma Capitale entro 60 giorni dalla notifica dell’avviso di accertamento;

  • Istanza di autotutela (modulo 608 sul sito AMA), per chiedere la rettifica o l’annullamento dell’atto. Tuttavia, tale istanza non sospende i termini né interrompe il pagamento.

Per ulteriori chiarimenti o segnalazioni, chi ha ricevuto una “cartella pazza” può contattare MDC nazionale al numero verde 800161647 oppure scrivere a reclami@mdc.it

 

Per contattare MDC Lazio scrivere a info@mdclazio.org o telefonare allo 06 81925100