La scelta dell’assessore Vesco di chiedere a Trenitalia di spostare i finanziamenti dall’acquisto di elettrotreni a quello di convogli Vivalto è una scelta negativa per un servizio ferroviario soddisfacente nella nostra regione.
Non è una questione di sottigliezze tecniche per addetti ai lavori: è una questione sostanziale. I “Vivalto” non sono altro che delle carrozze (belle e confortevoli ma pur sempre carrozze)  trainate da un locomotore. Hanno quindi prestazioni scarse in termini di accelerazione decelerazione, e non vengono incontro in alcun modo alle richieste da tempo fatte da comitati di pendolari, ambientalisti  e consumatori di riduzione dei tempi di percorrenza, mentre degli elettrotreni (quindi “a potenza distribuita” non locomotori che trainano delle carrozze) garantirebbero accelerazioni e decelerazioni paragonabili a quelle di convogli di metropolitana.
In una regione caratterizzata da  fermate ravvicinate come la Liguria, in cui abbiamo distanze da “metrò”, la scelta di gestire il servizio con elettrotreni è una scelta vincente, che potrebbe permettere una significativa riduzione dei  tempi di percorrenza. Il fatto che siano poi elettrotreni a due piani garantirebbe anche un’elevata capacità di trasporto. E rispetto al comfort di viaggio i nuovi elettrotreni non avrebbero ovviamente nulla da invidiare al più moderno dei Vivalto.   La scelta dei Vivalto non è neanche una scelta equa per la regione, visto che questi convogli, per loro caratteristiche, non potrebbero circolare né sulla Genova-Busalla né sulla succursale dei Giovi ed hanno grossi problemi sulla tratta Savona-Ventimiglia.
Ha senso  la motivazione dei posti di lavoro a Vado? Non molto. A Vado verrebbero prodotte solo le locomotive E 464, non il treno intero, quindi le ricadute sarebbero comunque basse, a fronte dei risultati invece negativi sul fronte degli utenti e dei cittadini tutti, che hanno diritto ad un servizio il più efficiente possibile.  Invece di partire dai bisogni occupazionali, partiamo dalle scelte corrette per il trasporto ferroviario nella nostra regione, e chiediamo casomai a Vado di costruire gli elettrotreni di cui hanno bisogno pendolari, utenti e cittadini. Se le officine Bombardier di Vado Ligure saranno in grado di costruire questi mezzi (che la Bombardier produce in altri stabilimenti e che circolano con soddisfazione degli utenti in molte linee regionali un po’ in tutta Europa) saremo i primi ad essere lieti.
Ma non spendiamo soldi pubblici dei cittadini della Regione per comprare qualcosa che non risponde alle esigenze di mobilità dei cittadini stessi, agitando la bandiera del lavoro locale che finirebbe, paradossalmente,  per andare altrove per  almeno i  2/3 delle commesse.
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