Il mercato dei videogiochi sta diventando una trappola per i più giovani ed un problema per i genitori che rischiano spese impreviste con i propri figli a rischio gioco d’azzardo attraverso le cosiddette “loot box”. Questa la denuncia del Movimento Difesa del Cittadino che ha presentato un esposto all’Antitrust nei confronti delle major del mercato per chiedere, anche in Italia dopo i Paesi bassi ed il Belgio, il divieto di acquisti in denaro per ricevere ricompense ignote sino alla apertura della “cassa”.
In pratica il potenziamento del personaggio o l’avanzamento nella partita possono essere accelerati anche semplicemente pagando e ciò induce inevitabilmente molti minori all’acquisto compulsivo pur di raggiungere prima i livelli superiori e poter eguagliare players con più esperienza spesso amici.
Come sottolineato dal Presidente nazionale del Movimento FrancescoLuongo <<il mercato videoludico in Italia nel 2016 ha superato il miliardo di euro di fatturato. La sola vendita di videogiochi vale seicento milioni ma le espansioni, le APP a pagamento hanno permesso ricavi per 300 milioni di euro in parte derivanti dalle cosiddette “Microtransazioni”. Queste ultime stanno diventando una vera piaga ponendosi quale educazione alla spesa inconsapevole se non proprio al gioco d’azzardo, con i ragazzi indotti all’acquisto, con moneta reale, delle monete virtuali usate nei giochi per potenziare i personaggi dotazioni>>. Luongo ricorda l’esistenza di brevetti specifici finalizzati a creare meccanismi di gioco che convincano il giocatore a spendere, come quello depositato il 17 Ottobre scorso dalla Activision negli USA in cui la società afferma candidamente che “Il sistema può includere una microtransazione per organizzare le partite per influenzare gli acquisti relativi ai giochi. Ad esempio, un giocatore con un giocatore minore per incoraggiare il giocatore minore a fare una partita relativa all’uso del giocatore di selezione. Un giocatore junior può voler emulare il giocatore di selezione ottenendo armi o altri oggetti usati dal giocatore di selezione”.
MDC ritiene sia arrivato il momento di mettere fine a queste pratiche commerciali scorrette anche in Italia.