Roma, 26 marzo – Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) accoglie con soddisfazione la sentenza della Corte di Cassazione che ha respinto anche l’ultimo ricorso presentato da TIM riguardante la pratica della fatturazione ogni 28 giorni per i servizi di telefonia fissa o fissa e mobile convergenti. La decisione, che conferma una sentenza del Tribunale di Milano del 2021, segna la vittoria definitiva per i diritti dei consumatori e pone fine a una pratica ingiusta che ha penalizzato circa 12 milioni di utenti. MDC rilancia la campagna SOS bollette a 28 giorni ed invita tutti i consumatori interessati a richiedere i rimborsi spettanti, seguendo le procedure indicate dai singoli operatori.
A chi spetta il rimborso?
A ogni utente che nel periodo tra il 23 giugno 2017 e il 5 aprile 2018 abbia ricevuto fatture per servizi di telefonia fissa da parte degli operatori Vodafone, Wind Tre e Fastweb e ogni cliente di TIM che abbia ricevuto tali fatture tra il primo aprile 2017 e il 5 aprile 2018.
Per maggiori informazioni su come richiedere il rimborso e per assistenza nel processo, invitiamo i consumatori a visitare il nostro sito web e a contattare i nostri sportelli. Il Movimento Difesa del Cittadino rimane a disposizione per ogni chiarimento e supporto, riaffermando il suo impegno nella lotta per la difesa dei diritti dei consumatori.
“Nel 2017, le maggiori compagnie telefoniche avevano deciso di emettere la fatturazione ogni 28 giorni e le bollette del telefono fisso (o offerte congiunte fisso mobile) diventavano 13 all’anno con un aumento dei costi per gli utenti stimato nell’8,6% pari a circa 1,19 miliardi di euro”, ricorda l’avvocato Francesco Luongo, esperto e portavoce di MDC.
I provvedimenti
Oltre all’illecito cartello accertato dall’Antitrust, che aveva multato Fastweb, TIM, Vodafone e Wind Tre, l’associazione ricorda che dopo la sollevazione dei consumatori il Governo fu costretto a varare una legge ad hoc per evitare tali abusi la Legge 172/17 mentre l’AGCOM a sua volta oltre ad aver dichiarato la fatturazione illegittima con la Delibera 121/17/CONS, con la successiva Delibera n. 269/18/CONS l’AGCOM imponeva alle compagnie telefoniche di posticipare le fatture per un numero di giorni pari a quelli ‘erosi’ dalla fatturazione a 28 giorni.